VILLAFRANCA TIRRENA – Simula di essere stata urtata dall’auto guidata da un’anziano, a fine marzo la truffa, oggi gli arresti
Questa mattina i Carabinieri della Stazione di Villafranca Tirrena, coadiuvati dalle stazioni di Priolo Gargallo e Belpasso, a seguito di una complessa ed articolata attività esperita nell’immediatezza dei fatti, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Boscarino Daniela, giovane siracusana classe ‘87, e Fiaschè Antonio, palermitano classe ’75 con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, responsabili di concorso in estorsione.
Tutto nasce dalla denuncia sporta a fine marzo 2015 dalla parte offesa riguardante un tipico caso di “truffa”; la parte offesa, un anziano pensionato messinese, è stato avvicinato dalla Boscarino, la quale sosteneva di essere stata urtata dalla sua auto e di aver così accusato un forte dolore al polso e la rottura del suo orologio, del valore di 4500 euro.
La ragazza non ha quindi esitato a chiedere il corrispettivo del valore dell’oggetto, intimando al soggetto che in caso contrario avrebbe avvisato la polizia municipale, denunciando la parte offesa anche per omissione di soccorso.
Il tutto veniva poi corroborato da alcune finte chiamate della ragazza ad una fantomatica compagnia assicuratrice che, via telefono, rassicurava l’anziana vittima, suggerendogli di dar corso a quanto richiesto dalla Boscarino.
L’anziana vittima a questo punto preleva da due istituti bancari la somma richiesta tramite bancomat, consegnando tutto alla ragazza che in pochissimo tempo si dilegua a bordo di un’autovettura con a bordo un uomo, non senza aver simulato un’altra chiamata alla fantomatica compagnia assicuratrice.
Il giorno successivo a seguito della denuncia sporta dall’anziano, i Carabinieri della Stazione di Villafranca Tirrena hanno prontamente individuato le telecamere dei sistemi di videosorveglianza posti nel tragitto indicato dalla vittima, riuscendo a individuare sia la ragazza che un’altra autovettura, al cui interno era presente Fiaschè Antonio, che a distanza monitorava costantemente gli spostamenti della vittima e della Boscarino, fornendole il supporto necessario.
Il confronto effettuato dai militari con i sistemi di videosorveglianza posti all’altezza del casello autostradale e la descrizione dei soggetti forniti dalla vittima non ha fatto altro che confermare la colpevolezza dei soggetti.
I due risponderanno del reato di concorso in estorsione e dell’aggravante di cui all’art. 61 c.5 del C.P. in relazione all’età avanzata della vittima.
Redazione da comunicato stampa