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VERGOGNOSO SCONTATO COPIONE (di Diego Sergio Anzà)

VERGOGNOSO SCONTATO COPIONE  (di Diego Sergio Anzà)
Ottobre 26
22:07 2016

Neppure lo scemo del villaggio poteva illudersi, neppure il piu ingenuo degli italiani poteva sperarci. I deputati si tagliano la ricca indennità? Decidono da sé stessi di alleggerire il loro gonfio portafogli? Roba da marziani. Ed infatti alla Camera si è recitato il solito infame copione. Il disegno di legge del Movimento 5 Stelle che prevede il dimezzamento dello stipendio, è stato rinviato in commissione, con i voti dei partiti di maggioranza. Ancora un’occasione persa per dare un segnale di dignità e di giustizia.

Se anche fosse vero che il Ddl pentastellato ha finalità strumentali e populiste, ciò non esclude la pervicace determinazione a mantenere privilegi schifosi ed insopportabili. E nessuno si azzardi a sostenere che si tratta della solita demagogia. Io non voto per i 5 Stelle, ma non posso non cogliere il valore morale di questa proposta, in pratica finita nelle sabbie mobili per colpa del Pd e del suo capo. Questa sarebbe stata la prima vera riforma, altro che la Costituzione.

Viviamo in un Paese con due milioni di persone che vivono in assoluta povertà e con le altre che temono come la peste le bollette che recapita il postino. Con precari di ogni tipo che se riescono a raccimolare 1000 euro al mese, è manna dal cielo. Con la disperazione dei disoccupati e con i pensionati che cercano qualche mela commestibile nei rifiuti dei mercati.
I parlamentari italiani sono i più pagati in Europa con uno stipendio lordo mensile che supera i 16mila euro, il 60% in più rispetto alle media Ue.

Nel dettaglio la retribuzione lorda mensile di un deputato italiano è composta da un’indennità parlamentare di 11.283,3 euro lorde a cui si aggiunge una diaria di 3.503,1 euro, 1.331,7 euro per i trasporti (a fronte peraltro di una spesa nulla, dal momento che viaggiano gratis su treni, autostrade, navi e aerei), 258,2 euro per le spese telefoniche e 41,7 euro per la dotazione informatica. Dal conteggio sono esclusi gli importi per i collaboratori diretti, che rientrano nelle spese di rappresentanza, pari ad ulteriori 3.690 euro mensili.
E come se non bastasse, sono coperti da una forma particolare di assicurazione anche in caso di puntura di insetti, insolazione e danni perché ubriachi !
Incredibile, inaudito!

Potevano mai accontentarsi di miseri cinquemila euro al mese?
Spudorate e risibili anche le “giustificazioni” degli esponenti del partito di Renzi: “…è una materia delicata che va approfondita in commissione…”
Basta, mi ripugna continuare a parlare di questo argomento.

Mi rifugio nel discorso pronunciato dal leader repubblicano inglese Oliver Cromwell alla Camera dei Comuni il 20 aprile 1653, dopo l’abbattimento della monarchia per opera dello stesso Cromwell: ” È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.

Avete conservato almeno una virtù? C’è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l’oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene del Commonwealth? Voi, sporche prostitute, non avete forse profanato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con immorali principi e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per un’intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l’ingiustizia! Basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave.
In nome di Dio, andatevene! ”

Sono sicuro: ci sarà sempre un nostrano satrapo che sosterrà che pure Cromwell era un demagogo.

 

 

Diego Sergio Anzà

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.