UN EROE DA NON DIMENTICARE. MAI. ( di Diego Sergio Anza’)
“Non voglio pagare il pizzo. Perché è una rinuncia alla mia dignità di imprenditore: significa che io divido le mie scelte con i mafiosi”. In un’intervista televisiva, l’11 aprile del 1991, così Libero Grassi spiegava la propria decisione.
Erano passati tre mesi da quando, il 10 gennaio di quell’anno, il Giornale di Sicilia aveva pubblicato la lettera al “Caro estorsore” in cui Grassi dichiarava pubblicamente di non voler sottostare alle richieste di pagare il pizzo. Dopo altri quattro mesi, l’imprenditore venne assassinato in una mattinata del 29 agosto su un marciapiedi di Palermo, mentre si recava al lavoro. A sparargli quattro colpi alle spalle furono due schifosi e vigliacchi killer di Cosa nostra.
Proprio oggi quindi il 25. anniversario del sacrificio di questo autentico eroe civile che ebbe il coraggio di dire no agli uomini del disonore.
Grassi fu lasciato solo nella sua battaglia. Anche i suoi colleghi presero le distanze; lo stesso presidente della Confindustria siciliana lo accusò di manie di persecuzione. Solo alcuni giornalisti gli furono accanto e raccolsero le sue denunce.
Non dimentichiamo mai questo straordinario esempio di forza morale, di autentica democrazia e di rispetto delle leggi.
Libero di nome e di fatto, fino alla morte.
Diego Sergio Anza’