TORTORICI – Il 9 ottobre 1960 Gepy Faranda perse tragicamente la vita. Domani, la scuola primaria che porta il suo nome, proporrà evento ricordo di un uomo generoso antesignano della donazione degli organi.
L’Istituto Comprensivo n. 1 di Tortorici, del cui complesso fa parte la scuola primaria che porta il nome di Gepy Faranda, adesso in ristrutturazione, proporrà domani (9 ottobre), alle 10, nell’aula consiliare, una iniziativa, patrocinata dal comune, per gli allievi dell’istituto stesso, per ricordare quest’uomo generoso antesignano della donazione degli organi. Era proprio il 9 ottobre 1960 quando Gepy Faranda perse tragicamente la vita.
La famiglia Faranda è originaria di Tortorici; Giuseppe Faranda chiamato dagli amici con il nomignolo Gepy, è nato a Patti, in località Luogogrande, dove viveva stabilmente la famiglia da vari anni.
Fin da giovane ha mostrato grande interesse per la meccanica e i motori, ai quali si dedicava con passione.
Si era attrezzato, in un magazzino attiguo la casa paterna, una piccola officina manifestando così apertamente al padre il diniego a occuparsi degli affari di famiglia, preferendo seguire i suoi progetti e i propri sogni.
Ha incominciato a fare gare di velocità sulle due ruote; già nel 1952 si era classificato primo alla corsa in salita colli di San Rizzo. Nel 1953 partecipò alla seconda edizione della 10 ore della notturna di Messina; è stata la sua prima gara, con un auto progettata e costruita insieme al carrozziere Antonio Savarese, una leggenda nel campo dei battilastra. L’auto aveva un motore BMW 750, residuato bellico delle moto tedesche con sidecar che lui aveva adattato per l’auto.
Trasferitosi a Roma per maggiori opportunità, cercò di entrare nel mondo delle corse automobilistiche, aprendo un’officina, fondando la Scuderia Trinacria e cominciando a correre con le auto costruite da un team guidato da lui.
Gepy era consapevole dei rischi come corridore; per questo il 24 dicembre 1957 scrisse un testamento che portava sempre con sè in cui evidenziava che in caso di incidente mortale avrebbe “destinato” il suo corpo alla ricerca scientifica a vantaggio del prossimo, autorizzando l’espianto degli occhi per l’innesto della cornea a due ciechi.
Il testamento fu trovato nella sua tuta all’obitorio e si diede attuazione alle sue volontà; il padre Vincenzo autorizzò l’espianto.
Gepy è ricordato come una persona gentile, generosa, che non faceva pesare lo status; è stato un pilota, un costruttore di auto, un appassionato visionario della meccanica, ma la sua figura resta legata al nobile gesto compiuto alla sua morte.
A Gepy Faranda i Comuni di Brolo, Patti, Rocca di Caprileone, Saponara, Tortorici, hanno intitolato piazze, strade, stadi, istituti scolastici, per mantenere la memoria di quest’uomo precursore della donazione organi.
L’evento, che si terrà a Tortorici vuole principalmente sottolineare l’importanza della donazione e dei trapianti ed essere un omaggio dovuto ad un uomo nobile e generoso, che ha lasciato un grande insegnamento ì e che merita di essere maggiormente conosciuto.
Domani, dopo il saluto del sindaco di Tortorici, Carmelo Rizzo Nervo, relazionerà la dottoressa Antonella Anniotti D’Isanto, che sta scrivendo un libro, di cui due brani, ambientati nel centro oricense, saranno letti dagli studenti. Concluderà i lavori la professoressa Adele Bevacqua.
Nicola Arrigo
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