TORREGROTTA – I.C. Torregrotta. L’inclusione non delle semplici parole ma dei fatti.
La musica e il canto come strumenti di inclusione, capaci di unire e di “fondere” in un’unica armonia, al di là di qualsivoglia disabilità. Proprio un pon di musica e canto , che si concluderà fra qualche settimana, è servito a preparare nell’Istituto Comprensivo di Torregrotta, diretto da Barbara Oteri, la Giornata Internazionale della disabilità di oggi.
Un “lavoro” impegnativo che, però, ha dato eccellenti risultati, sotto l’impulso costante della dirigente Oteri, sempre attenta all’inclusione, diventata un distintivo dell’istituto da lei guidato, che ha fortemente voluto il progetto di musica e canto: “Noi – sottolinea – siamo così. Includiamo, rispondendo all’amore puro che ci viene donato dai nostri alunni speciali, facendoci abbracciare da tutto ciò che ogni giorno ci insegnano. Tale insegnamento si propaga a macchia d’olio tra tutte le persone di cui la scuola è composta, principalmente dai discenti”.
Indubbiamente, un ruolo di primissimo piano svolgono gli insegnanti di sostegno, impegnati in prima linea nel lavoro di inclusione. Un lavoro quotidiano di “accompagnamento” che stimoli anche e soprattutto la sensibilità del gruppo-classe, affinchè sia davvero una picola comunità.
I ragazzi hanno “studiato” i vari strumenti e per l’occasione la scuola si è dotata anche di 20 ukulele, che, naturalmente, hanno suscitato grande curiosità. Si è realizzata una sinergia che ha già dato ottimi risultati e che sicuramente tanti altri ne darà nel prosieguo del pon.
A fare da filo conduttore è stata ed è anche una frase del compianto Ezio Bosso: “L’inclusione diviene così un evento naturale in cui convergono le fragilità di tutti, guardando insieme con gli occhi dei più piccoli, con le esperienze dei più grandi, con chi ha, magari, esigenze diverse”. Ed è proprio ciò che l’Istituto Comprensivo di Torregrotta sta realizzando, facendo della “diversità” una ricchezza che diventa dono e favorisce il completarsi a vicenda, in una reciprocità continua nella quale tutti si sentono e sono realmente protagonisti. Come dire: l’inclusione non delle semplici parole ma dei fatti !
Nicola Arrigo
Patti24
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