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SICILIA – Sicilia Centrale Cooperativa del Mediterraneo. Michele Cappadona rieletto all’unanimità presidente dal XVII° Congresso regionale AGCI

SICILIA – Sicilia Centrale Cooperativa del Mediterraneo. Michele Cappadona rieletto all’unanimità presidente dal XVII° Congresso regionale AGCI
Aprile 11
12:20 2025

L’Assemblea del XVII Congresso dell’Associazione Generale delle Cooperative Italiane-AGCI Sicilia ha rieletto all’unanimità Michele Cappadona presidente per il quadriennio 2024-2029.

Tanti i temi introdotti dalla relazione congressuale di Michele Cappadona, cui hanno fatto eco gli interventi autorevoli dei politici, attori di sviluppo locale e rappresentanti delle imprese, tra i quali la cattiva politica e il miraggio della buona amministrazione; il continuo dirottamento delle risorse spettanti all’Isola in forza di legge, in ragione della sua popolazione e superficie e del divario di servizi e infrastrutture; il fallimento della fusione del credito regionale cooperativo nell’IRCA; la mancata applicazione in Sicilia del ccnl delle cooperative sociali; le disastrose nuove norme regionali di accreditamento del settore socio-sanitario; la decimazione delle imprese sociali di assistenza di prossimità per i ritardi dei pagamenti e l’illogicità delle modalità di assegnazione degli utenti; il mancato conferimento ai Comuni dei fondi per far fronte ai fabbisogni accertati dei servizi; lo stravolgimento che la Zes Unica ha attuato rispetto al modello che ha fatto il suo successo nel mondo e la necessità di applicare quel modello originario in Sicilia realizzando in aree limitate e specifiche zone franche montane, zone economiche turistiche, zone franche urbane.

Presenti al Congresso AGCI Sicilia l’on. Edy Tamajo, assessore alle Attività produttive, per il Governo della Regione Siciliana, l’on. Vincenzo Figuccia componente presidenza ARS, l’assessore all’Ambiente Pietro Alongi per il Sindaco di Palermo Roberto Lagalla, l’on. Gaspare Vitrano, presidente Commissione Attività produttive ARS, i deputati ARS Giuseppe Bica, Marianna Caronia, Antonio De Luca, Mario Giambona, Santo Primavera, il direttore generale dell’Assessorato regionale Attività produttive Dario Cartabellotta, il presidente regionale Confindustria Sanità Franco Ruggeri, Andrea Amico presidente nazionale Unci, Carmelo Pietrafitta, presidente Gal Tirrenico Mare Monti Borghi, Marcello Messeri, presidente Gal Terre Normanne e molti altri esponenti della politica, dell’economia e della società Siciliana.
L’Assemblea Congressuale, presieduta dal presidente nazionale AGCI, Giovanni Schiavone, nel salone principale dell’Hotel NH a Palermo, gremito di dirigenti e operatori del mondo della cooperazione, è stata animata dai numerosi interventi che hanno seguito l’ampia e articolata relazione di Michele Cappadona, che ha presentato l’attualità e il futuro dell’AGCI in Sicilia e la nuova governance, che con lo slogan “Cooperazione è Innovazione” ha avuto la fiducia per guidare l’Associazione per il prossimo mandato.

Michele Cappadona ha illustrato i motivi dell’intitolazione del Congresso al ruolo della “Sicilia Centrale Cooperativa del Mediterraneo”. Rivendicando, in virtù della posizione geografica e della dimensione storica, il ruolo economico centrale di hub del Mediterraneo, sciogliendo il classico equivoco del “dito e la Luna” sul Ponte che unisce Messina con Reggio Calabria, per puntare invece sulla Sicilia come hub del Mediterraneo, ponte ideale che unisce attraverso “Autostrade del Mare” intermodali tutte le sponde e i Paesi di tre continenti, Europa, Asia e Africa, che da millenni delimitano il primo originale bacino di commercio marittimo da cui si sono sviluppate le loro maggiori civiltà.

Nel ricordare la funzione sociale della cooperazione riconosciuta dalla Costituzione, che stabilisce come la legge ne debba promuovere e favorire l’incremento, Cappadona ha indicato come vergognosa la situazione d’impasse che si protrae dal 2018 sul progetto IRCA di fusione dell’IRCAC e della CRIAS, i due istituti di credito agevolato regionale che gestiscono rispettivamente il fondo regionale della cooperazione e quello dell’artigianato, paralizzata per 7 anni sulla candidatura di un consigliere di amministrazione incompatibile, scelta che ha portato ad infrangere l’unità d’intenti del mondo cooperativo, basato sulla solidarietà, per perseguire al contrario l’affermazione di una posizione dominante.

Nell’erogazione dei servizi di prossimità e in relazione ai temi della sussidiarietà, devoluzione e autonomia differenziata, nonostante sia evidente l’importanza del ruolo della cooperazione, in particolare delle cooperative sociali e di comunità, il decisore pubblico continua ad agire con l’effetto di distruggere il tessuto locale delle microimprese, in particolare, di servizi sociali e sanitari verso i cittadini più fragili.

Michele Cappadona «A più di un anno dalla sigla del nuovo ccnl delle cooperative sociali, la Regione Siciliana e gli Enti Locali competenti dell’Isola non hanno recepito e aggiornato i tariffari con cui vengono pagati i servizi di assistenza e accoglienza sociale e sociosanitaria, non tenendo costo dei maggiori costi del lavoro in un settore deve gli oneri sono prevalentemente quelli del personale».

«Spiace prendere atto degli effetti disastrosi provocati ancora una volta dalla mancata concertazione del Governo regionale con gli operatori e associazioni di settore. Il Decreto congiunto n. 1326/2024 degli assessorati regionali Salute e Famiglia – sottolinea Michele Cappadona – sopprime l’Albo regionale delle strutture socio assistenziali, e nello specifico delle comunità alloggio per disabili psichici in possesso degli standard organizzativi e strutturali al momento previsti. Si tratta di circa 230 strutture che accolgono 2.300 utenti. Il decreto elimina figure professionali assolutamente necessarie e mette a rischio oltre 1.250 posti di lavoro.»

«Ritengo sia intollerabile – dichiara Michele Cappadona – la superficialità con cui si emanino disposizioni che prevedano una data, il 21 novembre 2025, entro cui non è dato sapere se i disabili psichici ospitati nelle attuali strutture residenziali saranno espulsi senza porsi il problema di dove dovrebbero andare: non si tratta di pacchi ma di persone

Diciassette cooperative aderenti all’AGCI Sicilia hanno depositato ricorso al TAR Sicilia per l’annullamento del Decreto Interassessoriale n. 1326/2024.

«Non nascondiamo il timore che l’adozione di misure così stravolgenti il sistema non porti nei fatti ad infrangere il sogno di Basaglia con il ritorno in Sicilia dei manicomi nei condomini, cioè di luoghi di custodia e cura in cui collocare, le persone prive di mezzi “pericolose a sé e agli altri e di pubblico scandalo”».

Critica anche la situazione delle strutture di accoglienza per Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) nel territorio agrigentino. Gravi ritardi nel trasferimento dei fondi ministeriali e la mancata assegnazione dei minori alle strutture disponibili nel territorio.

Le cooperative segnalano con preoccupazione che, nonostante la disponibilità di posti e l’elevata professionalità degli operatori presenti ad Agrigento, a seguito degli ultimi sbarchi molti minori vengono destinati a strutture fuori provincia o addirittura fuori regione. Una scelta che mina le fondamenta di un sistema costruito con anni di esperienza, disperdendo risorse preziose e impoverendo il tessuto professionale locale.

Un altro nodo critico riguarda la permanenza forzata dei neomaggiorenni nelle strutture MSNA, per mancanza di trasferimento verso le comunità per maggiorenni. Tale situazione comporta un doppio danno: da un lato costringe le cooperative a farsi carico di costi non rimborsabili, dall’altro priva i nuovi minori stranieri non accompagnati della possibilità di essere accolti, aggravando la pressione sulle strutture.

Tanti i temi introdotti dalla relazione congressuale, cui hanno fatto eco gli interventi autorevoli dei politici, attori di sviluppo locale e rappresentanti delle imprese, tra i quali: la cattiva politica e la buona amministrazione; il continuo dirottamento delle risorse spettanti all’Isola in forza di legge, in ragione della sua popolazione e superficie e del divario di servizi e infrastrutture; lo stravolgimento che la Zes Unica ha attuato rispetto al modello che ha fatto il suo successo nel mondo e la necessità di applicare quel modello originario in Sicilia realizzando in aree limitate e specifiche zone franche montane, zone economiche turistiche, zone franche urbane.

Una delle criticità dell’Isola è lo spopolamento: più del 70% della popolazione vive nel 30% dei 391 Comuni siciliani. Il 30% circa, 128 Comuni, appartiene ad Aree interne. Paradossalmente, questi dati inquadrano tanto una crisi in atto che un giacimento inestimabile di risorse territoriali da valorizzare.

Il modello cooperativo è cruciale per lo sviluppo sostenibile, sociale ed economico. Per questo motivo l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2025 Anno internazionale delle cooperative (IYC2025), celebrandolo con il tema “Le cooperative costruiscono un mondo migliore”.
«Opereremo con la massima determinazione – ha dichiarato Michele Cappadona – con l’obiettivo di confermare in Sicilia il riconoscimento dell’ONU sull’impatto globale duraturo delle cooperative come motore di sviluppo sostenibile del Mediterraneo».

Redazione da comunicato stampa

 
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