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SANTA MARINA SALINA – Revocate le misure cautelari al sindaco Lo Schiavo, su Facebook ”…..Arieccomi!!!” e numerosissimi ”mi piace”

SANTA MARINA SALINA – Revocate le misure cautelari al sindaco Lo Schiavo, su Facebook ”…..Arieccomi!!!” e numerosissimi ”mi piace”
Ottobre 07
09:21 2015

A Massimo Lo Schiavo, sindaco di Santa Marina Salina, finito il 30 marzo scorso agli arresti domiciliari perchè ritenuto responsabile del reato di Peculato, il Tribunale di Barcellona P.G. gli ha revocato le misure cautelari obbligandolo solo alla firma due volte la settimana nella locale stazione dei Carabinieri. Il suo primo saluto agli amici su Facebook “…..Arieccomi!!!” è stato accolto da numerosissimi ”mi piace”

La vicenda, trae origine nel giugno del 2013 ed è strettamente collegata alla triste storia di due anziane sorelle dell’isola, oggi defunte. Queste due signore, all’epoca dei fatti incapaci e ammalate, nonché bisognevoli di continua assistenza, nonostante fossero proprietarie di una casa e di vari beni, non avevano eredi diretti né persone che potessero badare a loro.

Nel giugno del 2013, per la loro tutela, furono trasferite in una casa di riposo a Leni in frazione Valdichiesa, dove sarebbero state accudite e curate. Non essendoci eredi né parenti, gli agenti della Polizia Municipale si occuparono del loro trasferimento e si premurarono di sigillare la loro abitazione che da quel momento sarebbe rimasta disabitata. Prima, però, come da prassi gli agenti ed in un secondo momento anche il Sindaco effettuarono un sopralluogo all’interno dei locali e rinvennero 36.890,78 euro 212 dollari australiani e 180 dollari americani di proprietà delle due anziane.

I soldi, insieme alle chiavi, furono chiusi in una busta controfirmata e furono consegnati in custodia temporanea al Sindaco Lo Schiavo, attraverso un apposito verbale firmato dagli agenti e dal sindaco stesso. Come da prassi, il Sindaco avrebbe dovuto, nei giorni immediatamente successivi al sopralluogo, versare l’intero ammontare sul conto corrente delle due donne che era ancora attivo presso la filiale della Banca Nuova di Malfa o in alternativa, custodirlo in una cassaforte presso il Comune.

Il 4 marzo 2015 il Giudice tutelare presso il Tribunale di Barcellona P.G. nominava un amministratore di sostegno di una delle due anziane donne (una delle due era intanto deceduta nel dicembre del 2013). Poco dopo tale nomina, quest’ultimo comunicava all’A.G. il decesso anche dell’altra sorella chiedendo a quel punto di poter prendere possesso delle chiavi dell’abitazione e di poter fare un sopralluogo all’interno con l’ausilio dei Carabinieri, per avviare le procedure di successione ereditaria. Così il 20 marzo 2015 il Comandante della Stazione di Santa Marina Salina, il neo nominato amministratore di sostegno e il Sindaco Lo Schiavo effettuavano un sopralluogo dell’abitazione delle due defunte sorelle. Nella circostanza l’amministratore di sostegno chiedeva di prendere possesso delle chiavi e contestualmente chiedeva notizie al Sindaco di Santa Marian Salina in merito alla citata somma di denaro, che, presuntivamente, doveva essere ancora custodita dallo stesso , poiché, come accertato, sul Conto corrente delle due donne non c’erano stati versamenti da quel giugno del 2013.  Alla specifica richiesta, il Sindaco lo Schiavo riferiva di detenere il denaro, a suo dire ammontante a soli 20/25mila euro ( e non quasi 37 mila), presso la propria abitazione, ma che a causa di un recente trasloco non ricordava più dove lo aveva nascosto.

Dagli accertamenti dei Carabinieri è quindi emerso che il denaro delle due sorelle non è stato “custodito” nei modi previsti dalla legge. Lo Schiavo, aveva consegnato circa 6mila euro in contanti all’amministratore di sostegno, somma decisamente inferiore a quella originaria.

Nel corso di una perquisizione, i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato, presso il domicilio del Lo Schiavo, i verbali del rinvenimento dei contanti, stilati il 20 giugno 2013, con allegate due buste controfirmate con sigillo del comune, originariamente contenenti i citati contanti e al momento aperte e vuote.

Adesso si attende l’esito del rito abbreviato che avrà inizio il prossimo 15 gennaio al Tribunale di Barcellona.

 

 

 

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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