SAN PIERO PATTI – Seduta calda e conferma del NO allo Sprar. Fronte comune per salvare ” Villa Marià “
L’assunto che i consigli comunali sampietrini si rivelino sempre movimentati ed a tratti poco chiari, dispersivi e non tengano mai il punto, viene confermato di adunanza in adunanza.
Quella che si è svolta eri 21 gennaio, a partire dalle 17:30, difatti non ha deluso le aspettative del pubblico. E chi pensava che i consiglieri si riunissero solo per prendere atto dell’esito della Consultazione popolare si sbagliava di grosso e ha dovuto aspettare a lungo, circa 3 ore, affinchè si arrivasse al punto all’ordine del giorno. Questo perchè, già ad apertura dei lavori, le comunicazioni iniziali hanno scoperchiato un vero e proprio “vaso di Pandora”.
Ad onor del vero, la comunicazione che ha dato il “la” a tutta una serie di discussioni, era già stata resa pubblica nello scorso consiglio dallo stesso che ieri l’ha riproposta, ovvero Salvatore Ballotta. L’indipendente consigliere, lo scorso 29 dicembre in assenza del Sindaco Trovato , aveva già sganciato la bomba: lui, il sindaco e Nunzio Tricoli, avrebbero presero contatti nell’estate scorsa con l’ASP, nella persona del Dirigente dottor. Sirna, per cercare una possibile soluzione per risollevare le sorti di Villa Marià. In base al racconto di Ballotta, questa era stata trovata ed attuabile: il secondo piano della casa di riposo avrebbe potuto accogliere soggetti con problemi mentali; il tutto già attuabile entro la fine del 2015. Un’alternativa pertanto che poteva già sostituire lo Sprar , ovvero l’unica manna che – a dire dell’Amministrazione Trovato – poteva salvare la casa di riposo.
Peccato che si siano verificate due circostanze: la prima, di sicuro la più grave, è costituita dal fatto che il consiglio al tempo non venne mai informato di tale incontro e di tale evenienza. La seconda è che la Giunta non ritenne utile portare avanti il progetto, secondo quanto dichiarato da Ornella Trovato. Tutto questo, emergendo solo adesso, ovviamente, ha scatenato in aula un vero putiferio: il Vice sindaco Giuseppe Interdonato ha precisato che il suo no a tale progetto ( in accordo peraltro con Salvatore Taranto) scaturii dal fatto che esso non venne prospettato dal Sindaco in maniera concreta e dettagliata e che, comunque, presentava modalità ( ad esempio la gratuità dell’uso della struttura all’ASP) ed un utilizzo non risolutivo delle problematiche di Villa Marià. Inoltre, data la gara pubblica per l’affido in corso, questa circostanza avrebbe reso poco “appetibile” la struttura alle cooperative interessate.
Unanime la condanna politica di questo tacere espressa da tutti i consiglieri presenti , insorti contro un esecutivo ( apparso sempre meno coeso e deficitario di comunicazione interna) che “avrebbe privato, con questa mossa, il Consiglio di un’alternativa forse percorribile e che avrebbe evitato un anno di discussioni e divisione sullo Sprar”.
Ornella Trovato e la sua Giunta, ricompattatasi almeno formalmente nelle dichiarazioni nel corso del consiglio, hanno precisato che effettivamente non vi era nulla di concreto in questo progetto e che, pertanto, alla fine si arrivo’ democraticamente alla condivisa decisione di stopparlo e proseguire in direzione dello Sprar a Villa Maria’.
Tali giustificazioni ovviamente non sono bastate ai consiglieri, tutti convinti – data anche l’ambiguità di alcune dichiarazioni – che l’esecutivo sin dall’inizio abbia scartato le varie alternative e si sia concentrato volutamente solo sullo sprar. A riprova di questo ed a scanso di ulteriori equivoci e sorprese, in diversi hanno chiesto apertamente la posizione di Sindaco e Giunta sul proseguire o meno, anche alla luce dell’ esito della Consultazione popolare, sulla scia migranti. La dichiarazione dell’Amministrazione – ad esclusione di Taranto ancora sostenitore della proposta – sembrerebbe essersi allineata adesso al voler popolare e consiliare: “non parteciperemo al bando per istituire sul territorio alcun centro di accoglienza”, queste le parole di conferma del primo cittadino.
Il consiglio, a questo punto, non ha potuto far altro che votare la conferma dell’esito della Consultazione popolare ( con 11 voti favorevoli, uno contrario di Taranto e Francesco Ferro che esce dall’aula) e, conseguentemente, attivarsi per risolvere la questione madre: ovvero cercare di salvare la casa di riposo che attualmente – come sottolineato dall’assessore al bilancio Taranto – funziona in un regime di straordinarietà con aggravi pesanti sulle casse comunali. A tal fine, i consiglieri lavoreranno in gruppo per vagliare nuove soluzioni come, ad esempio, la maggiore pubblicita’ e la rimodulazione di alcuni criteri dello stesso bando pubblico- gara andata più volte deserta- per cercare di facilitare il nuovo affido.
In paese il capitolo sprar sembrerebbe chiudersi definitivamente, tra omissioni politiche; smentite; passi indietro e qualche dubbio ancora inevaso. Di certo restano, invece, alcuni risultati alla fine di questa storia: una presa di posizione forte della comunita’ sampietrina su di un tema delicato ed importante; un consiglio che, coinvolto volente o nolente sull’argomento, l’ha legittimata confermandola; un esecutivo poco armonioso internamente, ed infine un capitolo fermo ancora, dopo anni, al solo titolo: Villa Marià, punto ed a capo.
Sara Gaglio