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SAN PIERO PATTI – Ribaltone in Consiglio: si procede per l’affido diretto di Villa Marià

SAN PIERO PATTI – Ribaltone in Consiglio: si procede per l’affido diretto di Villa Marià
Maggio 13
10:58 2015

La seduta del civico consesso di lunedì 11 maggio – prosecuzione della precedente sospesa due settimane addietro a causa di un malore della segretaria comunale – si chiude con una nuova posizione sulla vicenda Villa Marià da parte della maggioranza dei consiglieri.

Che l’amministrazione Trovato, palesemente, sia stata e lo sia tuttora una convinta sostenitrice dell’affido diretto per quanto concerne la gestione di Villa Marià alla Coooprertaiva Servizi Sociali di Galipò – e quindi, conseguentemente alla nascita del centro di accoglienza SPRAR – non è di certo una novità. Infatti, da quando il dott. Cono Galipò presentò il progetto inerente, l’Assessore Taranto non ha mai perso occasione per ribadirlo e sostenerlo, proponendolo ancora una volta ieri sera. A suo avviso, data la condizione attuale e le stringenti necessità, l’unico modo certo per garantire la presenza dell‘imprenditore orlandino in paese ed i posti di lavoro dei dipendenti della casa di riposo, è l’adesione al progetto SPRAR.

Nella seduta di lunedi’ sera lo stesso Salvatore Taranto , in apertura, ha pertanto chiesto a tutti i suoi colleghi “un’ assunzione di responsabilità” per uscire dal guado che da mesi caratterizza la questione. Dal canto suo il sindaco Ornella Trovato, dichiaratasi concorde con il suo assessore- consigliere, ha comunque più volte ribadito in consiglio come il Comune di San Piero Patti non abbia a priori interesse ad istituire uno SPRAR – prova la mancata partecipazione in questi anni ai bandi inerenti – se nonchè esso oggi rappresenti l’unica via percorribile per la casa di riposo di c.da Marià.

La posizione dei restanti consiglieri comunali, che sinora era di opposizione alla modalità di affido diretto, nel corso della seduta di ieri è mutata: tutti – esclusi solo Salvatore Ballotta e Franco Ferro, contrari allo SPRAR e desiderosi di salvare Villa Marià senza snaturare la sua originaria destinazione implementado piuttosti servizi aggiuntivi – sarebbero favorevoli per l’affido diretto proposto da Taranto e dall’Amministrazione. I consiglieri però chiedono quale condicio sine qua non garanzie e tutele per tutte le parti in causa, dato il delicato argomento in questione.

Nello specifico Gian Luca Camuti e Francesco Pagana hanno proposto di sottoporre anche all’ufficio legislativo della Regione e dall’ ANAC ( Autorità Nazionale Anti Corruzione) il nuovo schema di convenzione che la funzionaria dell’area servizi sociali dott. Limina ( nonché segretaria comunale) dovrà redigere compendiando in esso tutte le richieste emerse ieri sera. Una volta avuto l’esito da tali organi si vedrà come agire.

Una posizione comune ed un’unica proposta che unisca amministrazione e consiglio e che sia il “salvagente” dei posti di lavoro sampietrini. Ciò è quello a cui si aspira, si è vogliosi di ottenere ed è quello che fatto leva e cambiato le carte in tavola tra gli scranni di un consiglio contrario inizialmente all’affido diretto.

In conclusione, adesso, si attende la nuova proposta e – cosa più importante – i pareri che potranno dare il via od anche bocciare il progetto di accoglienza proposto da Galipò.

Attesa ed incertezza: costante situazione in cui, tra i balletti della politica, si barcamenano gli operatori di Villà Maria che, giustamente, da anni vorrebbero solo porre, nel migliore dei modi, la parola fine a questa lunga agonia.

 

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Sara Gaglio

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.