SAN PIERO PATTI – Nuove speranze per la corilicoltura siciliana. Presentato l’Accordo di Filiera e le strategie regionali alla presenza di Grasso e Bandiera
Proprietari terrieri e produttori, diverse associazioni, Ordini professionali, esperti del settore e rappresentanti delle Istituzioni politiche locali e regionali: questo il numeroso pubblico che ha partecipato attivamente, lo scorso sabato, al workshop intitolato “Una nuova stagione della corilicoltura siciliana – Strategie per la rivalorizzazione della coltura del nocciolo in Sicilia”.
Il convegno, organizzato dall’Amministrazione comunale locale guidata dal sindaco Salvino Fiore, ha voluto costituire l’occasione per ritornare a prendere in esame, anche sul piano socio-politico, lo stato di salute di un importantissimo comparto – in passato pilastro portante delle economie nebroidee – che oggi si ritrova praticamente in ginocchio a causa di diverse contingenze.
La qualificata presenza in sala – come ribadito nei saluti e nei ringraziamenti del primo cittadino e del moderatore dei lavori dr. Giuseppe Forzano, Presidente del Consiglio comunale – ha fatto emergere, nel corso del pomeriggio, sia tutte le diverse problematiche che, oramai da oltre un decennio, attanagliano i noccioleti siciliani (con particolare riguardo all’area dei Nebrodi) e tutto il suo articolato indotto sia le diverse proposte- risposte ai problemi sollevati.
Non sono mancate, anche, le testimonianze di solidarietà, le comunicazioni sul lavoro svolto ed, infine, le assunzioni di impegno da parte del governo siciliano presente, per l’occasione, tramite due Assessori regionali: l’ onorevole Bernadette Grasso , Assessore delle Autonomie Locali e della Funzione Pubblica ed Edgardo Bandiera, Assessore dell’Agricoltura.
Risaputi gli annosi problemi, sviscerati , in maniera dettagliata ed esaustiva, nelle relazioni e negli interventi dei numerosi protagonisti in sala, tra questi : il Presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali di Messina Stefano Salvo; il Capo dell’Ispettorato Provinciale di Messina Dr. Salvatore Bottari; il dott. Agronomo Sebastiano Galvagno; il Dr. Agr. Basilio Galati Sardo; il Prof. Maurizio Sarà dell’Università di Palermo; il dott. Roberto Rizzo, ricercatore entomologo del CREA; il dott. Gaetano Aprile, dirigente responsabile dell’Area 2 dell’Assessorato Regionale dell’Agricoltura ed il dottore Salvatore Giarratana, vice presidente dell’Associazione Culturale Nebrodi.
In estrema sintesi, il settore corilicolo deve affrontare l’emergenza del difficile mercato internazionale, dominato dalla produzione turca e dagli incrementi delle produzioni mondiali dovuti alla rapida diffusione della coltivazione sia nell’Europa Orientale che in altre aree del mondo (Cile, Sud-Africa) e deve anche fare i conti con ulteriori “nemici”che hanno compromesso la produttività e la qualità di questa coltura: i ghiri, il cimiciato e la presenza, in costante aumento, di maiali allo stato brado che invadono le proprietà.
Secondo alcuni dati, nei 22 Comuni situati nell’area dei Nebrodi sarebbero, infatti, circa 13 mila gli ettari nei quali si registrano danni rilevanti (oltre dieci milioni di euro annui) causati dalla presenza massiccia di ghiri e di parassiti, meglio conosciuti come le cimici del nocciolo, le cui punture danneggiano le nocciole in accrescimento provocandone l’aborto traumatico oppure rendendo i gherigli immangiabili ed inutilizzabili, pertanto, dall’industria dolciaria.
Danni incalcolabili che, oltre al mancato reddito in favore dei vari attori protagonisti, dal piccolo –medio proprietario sino a giungere a chi si occupa della trasformazione e della commercializzazione, hanno incidenze dirette su molti altri aspetti se si considerano tutte le funzioni assolte dei noccioleti: baluardi di difesa del territorio contro il dissesto idrogeologico; elementi fondamentali che contribuiscono alla permanenza delle comunità locali e mantengono anche l’ occupazione bracciantile e tutto l’ indotto che da esso scaturisce.
Cosa si è fatto sinora e, soprattutto, cosa si farà adesso per contrastare questi problemi? Le soluzioni messe in campo si sostanziano in una strategia di azioni, integrate e complementari, che lo stesso Assessore Bandiera ha dichiarato di aver già messo in atto nel corso di questo suo primo anno di attività politica sulla scia del suo predecessore. Ed allora : il sostegno al recupero dei noccioleti sarà possibile grazie alla misura 4.4 D del PSR, dedicata agli investimenti non produttivi finalizzati al contenimento dei fenomeni di erosione, di dissesto idrogeologico e di recupero del paesaggio tradizionale. Si darà, anche, nuovo impulso alla ricerca ed alla sperimentazione – tramite la collaborazione con l ’Università di Palermo ed il CREA – per quanto concerne l’ allevamento degli insetti antagonisti al fine di debellare le cimici che infestano i noccioleti e , dopo l’acquisizione dei risultati definitivi del monitoraggio dei ghiri del quale la regione ha già una bozza, si andranno a definire con l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) tutte le strategie possibili per mitigare la proliferazione di questa specie protetta.
Da ultimo, ma non certo di minore importanza, si è aggiunta la possibilità concreta, sottoscritta dalla totalità dei presenti, di siglare finalmente uno degli strumenti più importanti : l’ Accordo di Filiera del nocciolo – che rappresenterebbe il “salva vita” di questo comparto – del quale è già stata predisposta, e presentata anche ieri, una bozza.
Risultato che ha soddisfatto ovviamente tutte le aspettative a partire dall’onorevole Grasso: “Da anni, conosco e lotto per la risoluzione delle problematiche oggi poste nuovamente sotto i riflettori grazie anche alla volontà degli organizzatori che ringrazio per l’invito. Da tempo, sia in veste di Amministratore locale che oggi in quella di parlamentare, sostengo la necessità di intervenire incisivamente ed in maniera risolutiva per il rilancio del settore agricolo siciliano. Fermamente convinta della serietà e della concretezza dell’impegno già profuso dal collega Bandiera, caldeggio anche io la sottoscrizione, a stretto giro, dell’Accordo di filiera tra i protagonisti interessati. Auspico di ritrovare, insieme, quella voglia e quella forza che ci consentirà di rialzarci così da valorizzare i borghi e le piccole realtà produttive. Il nostro territorio ha pagato anche la poca collaborazione e la frammentarietà. E’ arrivato il momento di ritornare ad essere competitivi ed aprire ai mercati internazionali dando cosi anche serie opportunità occupazionali soprattutto ai giovani”
Le conclusioni dei lavori sono state affidate Edgardo Bandiera: “la presenza numerosa in questa sala, tutti i vari interventi degli esperti così come quelli del pubblico, mi rincuorano e sono, a mio avviso, indice di forte interesse alla problematica. In assessorato, abbiamo iniziato, già dallo scorso anno, un lavoro programmatico che ha coinvolto gran parte dei protagonisti del settore. Da quando ho avuto informazioni sui problemi presenti nei noccioleti ho richiesto la relazione sui monitoraggi dei ghiri e ho spinto per averne subito una bozza. Appena giungeranno i risultati definitivi, affideremo un piano di controllo all’ISPRA. Rispetto al passato, confermo, che oggi iniziamo ad avere dati e strumenti più precisi . Abbiamo pagato , nella prima finanziaria del governo di Musumeci, milioni di indennizzi. Oggi, qui, assumo impegni ufficiali volti alla realizzazione dell’Accordo di Filiera ed alla qualificazione dal comparto mediante la ricerca, la sperimentazione e le prossime misure regionali. A quanti hanno a cuore i nostri territori chiedo collaborazione e comunione d’intenti affinchè l’unione sia la colonna portante di questo progetto che mira alla rivalutazione dell’agricoltura siciliana e, conseguentemente, dell’intera regione”
Sara Gaglio