SAN PIERO PATTI – I dipendenti di Villa Marià in stato di agitazione: “ dalla politica nessuna soluzione all’orizzonte”
Sono due i fronti sui quali sta proseguendo la farraginosa vicenda Villa Marià: da un lato, lo stato di agitazione dei dipendenti della casa di riposo e, dall’altro, la ferma decisione di un consiglio che attende lumi per stabilire se procedere ad un affido diretto della gestione della Casa di Riposo alla’attuale Cooperativa. Il primo conseguenza del secondo.
Due posizioni in contrasto che vedono lavoratori e politica vivere il problema ed agire per una sua definitiva risoluzione in maniera diversa e da angolazioni diverse, entrambe però miranti a tutelare quanto di più importante vi è per la dignità umana e per la sopravvivenza di ognuno: il lavoro.
Se da una parte, infatti, da ieri i socio- lavoratori della Cooperativa Servizi Sociali ( diretta dal dott. Cono Galipò ) dopo un’assemblea sindacale hanno proclamato lo stato di agitazione – garantendo comunque il servizio di assistenza all’utenza ospite di Villa Marià – alcuni capi gruppo, proprio nella stessa giornata, si sono riuniti alla presenza della segretaria comunale ( funzionario dell’area preposta) al fine di redigere quanto concordato nell’ultima seduta comunale. L’11 maggio scorso, infatti, l’amministrazione Trovato aveva nuovamente proposto l’affido diretto alla Cooperativa Servizi Sociali di Galipò e, quindi, conseguentemente la nascita del centro di accoglienza SPRAR.
La posizione dei consiglieri comunali, che sino a quel momento era di opposizione alla modalità di affido diretto, nel corso di quella seduta era mutata: tutti – esclusi solo Salvatore Ballotta e Franco Ferro – avevano manifestato la propria disponibilità per procedere proprio tramite la modalità caldeggiata dall’Amministrazione. I consiglieri però chiedevano, e lo chiedono tutt’ora, di sottoporre all’ufficio legislativo della Regione e dall’ ANAC ( Autorità Nazionale Anti Corruzione) il nuovo schema di convenzione che la dott. Limina sta improntando. I tempi si dilatano e gli animi dei dipendenti, esasperati da continue proroghe e rimandi, si stanno infiammando.
Gli operatori – come si evince nel documento da loro sottoscritto alla presenza della FP CGIL – preoccupati dall’imminente scadenza della gestione Galipò ( 31 maggio p.v.) e fermamente convinti che il progetto presentato su approvazione di tutta la forza lavoro di Villa Marià ( ovvero il centro di accoglienza) non arrivi a soluzione e, pertanto, non si garantisca la futura prosecuzione dell’attività della struttura hanno intrapreso nelle ultime ore questa forma di protesta per attenzionare anche a tutta la comunità locale la situazione. Riservandosi, inoltre, qualora non vi siano soluzioni di mettere in atto anche ulteriori forme di contestazione al fine di garantire la continuità gestionale e la salvaguardia del loro posto di lavoro.
Sara Gaglio