RACCUJA – Concerto di Capodanno della Banda Musicale C. Spanò, spettacolo unico nel suo genere
Come ogni anno ad augurare in modo speciale serenità e gioia alla comunità raccujese e non, è stata la Banda Musicale Calogero Spanò di Raccuja con il suo imperdibile Concerto di Capodanno tenutosi il 2 gennaio presso l’Auditorium Comunale.
Un evento alla portata di tutti, particolare non trascurabile se si pensa che il retroscena storico e biografico da cui scaturiscono i brani dei celebri compositori di fama mondiale, previsti in programmazione ed eseguiti con inesauribile abilità, non sempre risulta essere noto ai non esperti in materia: la musica si sa, muove le intime corde dell’animo, coinvolgendo istintivamente chi presta vero ascolto. Ma le esibizioni messe in piedi con entusiasmo e serietà dal prezioso Maestro Antonio Leone e dai suoi eccezionali musicisti, si offrono puntualmente agli spettatori come gioielli di sublime ricercatezza, merito anche delle introduzioni sintetiche ma precise che fanno da preambolo ai pezzi suonati, permettendo ai presenti di percepire una vicinanza e una comprensione più sincera del duro lavoro tradotto poi in note. L’onore e l’onere di questo fondamentale passaggio, spetta al fedele presentatore e amico della banda Giovanni Mastriani, che da sempre sa interpretare l’emozione comune trascinando l’uditorio in una dimensione raccolta e appassionata.
Inevitabilmente, quando professionalità, dedizione e impegno, incontrano amore per la musica e spirito di condivisione, ciò che ne scaturisce diventa un’occasione irrinunciabile per assistere ad uno spettacolo unico nel suo genere, e negli anni l’Associazione Bandistica e Culturale che supporta il Corpo Bandistico ha conquistato e ottenuto sempre più consenso, creando intorno a sé un ambiente fervido con il coinvolgimento di nuovi membri, promuovendo l’aggregazione e le iniziative culturali, alimentando la sua stessa crescita artistica.
Sette i brani in programma, tra cui la composizione più famosa di Vittorio Monti, “Czardas” (anche nota come Csárdás o Ciarda), che ha messo in evidenza le qualità del sax contralto Mattia Aquilia, laureando presso il Conservatorio Arcangelo Corelli di Messina, che andrà a rimpolpare la lista dei Maestri forgiati dalla scuola del Maestro Antonio Leone: un altro dei nomi presenti in questa lista è quello di Matteo Leone, classe ’92, grande vanto della Banda, che nonostante la sua giovanissima età ricopre il ruolo di primo corno all’Accademia della Scala di Milano. Una compagine di eccellenze, per l’appunto, che hanno fatto della musica il perno vitale attorno al quale ruotano una molteplicità di esperienze altamente costruttive. È sempre la banda C. Spanò di Raccuja in sinergia con altre cinque realtà bandistiche della zona, ad aver firmato il16 giugno scorso nei locali del Conservatorio Bellini di Palermo la convezione tra il Conservatorio, l’Associazione Pentamusa (a ricoprirne la carica di Presidente è proprio uno dei componenti della banda, Marco Salpietro) e il Comune di Rocca di Caprileone per l’avvio di un’Accademia convenzionata con uno dei conservatori più importanti d’Italia.
Nel brano “Concerto for clarinet” di Artie Shaw, ha deliziato con la sua performance da solista, tenendo col fiato sospeso ai suoi inarrivabili DO, il clarinettista Maestro Salvatore Botta, che da anni collabora con la Banda dando prova di veri e propri giochi di prestigio con la padronanza del suo strumento.
Per ogni nuova avventura, un nuovo successo, ed è così che arricchendosi negli anni, la storia della Banda C. Spanò di Raccuja ha contribuito a fare la storia della città stessa. È stata protagonista di eventi di risonanza regionale e nazionale, riportando di volta in volta risultati esemplari, ergendosi a fiore all’occhiello del piccolo centro nebroideo, il cui nome è stato applaudito su palchi di fama europea: come non ricordare, nell’aprile del 2014, il trionfo e l’euforia con cui i musicisti vennero accolti al rientro da Riva del Garda, dopo aver partecipato alla XVI edizione del Concorso Bandistico Internazionale Flicorno d’Oro (e l’emozione venne rivissuta l’anno dopo, in occasione della XVII edizione dello stesso).
Il concerto di Capodanno si è svolto in un clima di festa, tra picchi di concitata partecipazione: il pubblico è stato catapultato nelle avventure dell’omonimo film tramite le colonne sonore passate in rassegna nel pezzo “Indiana Jones Selection” di John Williams, arrangiamento di Hans van der Heide; frizzante brio per “Voyage” del compositore Satoshi Yagisawa, un brano in tre parti che s’intrecciano senza interruzione, passando da un’ouverture brillante gioiosa (Joy) ad un motivo centrale che espone una melodia sotto forma di un corale (Gratitude) e chiudendo con un finale impregnato di ottimismo che rappresenta il coraggio e la speranza (Courage and Hope). “A little concert suite” di Alfred Reed, “Flashing Winds” di Jan Van der Roost, “Diagram”, di André Waignein, gli altri brani eseguiti come da programma.
Presenti all’evento i figli del direttore e fondatore storico della Banda cui la stessa è intitolata, Giuseppe e Annamaria Spanò, che con commozione ed intensità hanno rievocato il ricordo del padre venuto a mancare nell’aprile scorso, manifestando orgoglio e affetto per questa banda e l’intero paese di Raccuja a cui il Maestro Calogero Spanò è stato profondamente legato nel corso della sua vita. Momenti di forte tensione emotiva, in cui è stata percepita la presenza spirituale di un uomo da tutti ricordato come paziente e competente, amico e insegnante, al quale verrà per sempre riconosciuto l’aver gettato le basi per una realtà importante e di grande valore artistico e culturale in cui gente comune di ogni età, con sforzi e sacrifici, sa incantare con il potere della propria musica.
Elena Favazzo