PATTI24 – Il 2024 è volato e ci proietta verso il futuro. Auguri di buon anno 2025
“Sed fugit interea fugit irreparabile tempus” – “Ma fugge intanto, fugge irreparabilmente il tempo” -. Ogni anno che finisce, il verso delle Georgiche di Virgilio (ripreso poi da Orazio, Petrarca, Foscolo) si ripropone in tutta la sua realtà inequivocabile. E’ proprio vero: il tempo vola e lascia spazio ai ricordi, spesso ai rimpianti, alle recriminazioni, ai pentimenti e, al contempo, proietta verso il futuro.
Anche la fine del 2024 si “cala”, ovviamente, nella medesima routine: ci lasciamo alle spalle un anno che, sicuramente, ha proposto tante situazioni complicate, è stato, spesso, foriero di cattive notizie, di tristezza, di dubbi, di incertezze; un anno in cui siamo stati magari “toccati” da esperienze particolari, di quelle che lasciano il segno; un anno in cui, forse, le nostre attese sono andate deluse o in cui ci siamo ritrovati a dover fronteggiare situazioni inattese.
C’è chi non vede l’ora che il 2024 (anno bisesto, anno funesto solevano ripetere i Romani, ritenendo che l’anno bisestile fosse un anno infausto) lasci spazio al nuovo anno e, al contrario, c’è chi vorrebbe proseguisse sia perché ha vissuto esperienze positive sia perché, volenti o nolenti, il “nuovo” porta sempre con sé, a maggior ragione ai giorni nostri, un carico di incertezza e di insicurezza.
In ogni caso ci ritroviamo a “salutare” un anno che…fugge via e ad accoglierne uno che, come sempre accade, speriamo tutti sia davvero un “buon anno”, di una “bontà” fatta di piccole cose, in cui ciascuno possa trovare serenità e quanto necessario per vivere dignitosamente e senza dover fare i tripli salti mortali.
Quanto vorremmo ritrovarci il 31 dicembre 2025 e commentare che le guerre nel mondo sono finite, che non ci sono più femminicidi, che i “mercanti di morte” sono stati debellati, che la famiglia ha ritrovato solidità, che chi sperpera denaro schiavo della ludopatia (e Patti ha raggiunto, purtroppo, picchi altissimi) si sta…disintossicando, che la politica tende davvero al bene comune, che nei piccoli rapporti di ogni giorno prevalgono l’accoglienza, il rispetto, la condivisione. Quanto vorremmo….
Solo a pensarci riteniamo già che tutto ciò sia lontano anni luce, purtroppo, dalla realtà, ma mai perdere la speranza, mai arrendersi. E ciò dipende da ciascuno di noi. Un giorno un giornalista chiese a Madre Teresa: “Cosa deve cambiare nel mondo ? “ Lei rispose: “Prima di tutto io e lei”.
Vi auguriamo, allora, che il nuovo anno sia un anno di autentico cambiamento prima di tutto in ciascuno e per ciascuno di noi, all’insegna di quella speranza che Papa Francesco ha voluto fosse il leit motiv anche del Giubileo Ordinario che ci “accompagnerà” in tutto il 2025. “Spes non confundit” – la speranza non delude – . Basta crederci !
Auguri da Patti 24
Nicola Arrigo
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