PATTI – Votata all’unanimità mozione proposta dall’opposizione su promozione e creazione di forme associative per la produzione da fonti rinnovabili e autoconsumo di energia elettrica.
I consiglieri comunali di opposizione Mauro Aquino, Alessia Bonanno, Giorgio Cangemi, Tonina Costanzo e Maria Pollicita, hanno presentato una mozione riguardante la “Promozione e creazione di comunità energetiche rinnovabili e gruppi di autoconsumo collettivo”.
Con la stessa, invitano il sindaco Gianluca Bonsignore e la giunta municipale a “promuovere sul territorio comunale la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili e gruppi di Autoconsumo Collettivo, utilizzando e mettendo a sistema gli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili di proprietà comunale già realizzati o da realizzarsi in futuro”.
Chiedono ancora di “assicurare, anche attraverso la creazione di apposito sportello, la diffusione di informazioni utili e necessarie ai cittadini per la creazione e/o l’adesione a Gruppi di Autoconsumo Collettivo o di Comunità Energetiche Rinnovabili”.
Nella mozione si evidenzia che “l’obiettivo di tali forme associative è fornire benefici ambientali, economici e sociali, in ambito collettivo, ai membri ed alle aree locali in cui opera l’impianto” e che “ai membri che aderiscono alle configurazioni vengono riconosciuti benefici sia diretti, in termini di riduzione dei costi in bolletta di alcune tariffe derivanti dal minor utilizzo del sistema elettrico (circa 9 €/MWh) e del costo attribuito al consumo elettrico (circa 50 €/MWh) essendo questa autoprodotta ed autoconsumata, che indiretti, sotto forma di una tariffa incentivante erogata dal GSE per un periodo ventennale e pari ad 100 €/MWh per le forme di Autoconsumo Collettivo e 110€/MWh per le Comunità Energetiche”.
La realizzazione di impianti collettivi di generazione di energia rinnovabile è finanziabile anche attraverso forme di detrazione fiscale particolarmente vantaggiose (c.d. Superbonus 110%, Ecobonus) e tali configurazioni riducono, quindi, i costi della bolletta elettrica, alimentando la crescita economica, sostenibile e sociale ed abbattendo inoltre le emissioni inquinanti e riducendo, conseguentemente, l’impatto ambientale connesso alla produzione di energia da fonti non rinnovabili.
“I comuni – insistono i cinque consiglieri di minoranza – possono essere promotori sui propri territori di politiche sociali attive che coinvolgano i cittadini nella promozione e partecipazione alle diverse forme di configurazioni, mettendo anche a disposizione gli impianti di proprietà già realizzati o da realizzarsi su edifici e/o terreni di proprietà pubblica condividendo l’energia prodotta e cedendola ai cittadini membri della Comunità Energetica”.
Nicola Arrigo
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