PATTI – Vincenzo Agostino incontra alunni della Bellini. Racconta del figlio ucciso da due sicari, assieme alla moglie, incinta di due mesi.
Il racconto di un papà che “parla” del figlio ucciso da due sicari il 5 agosto 1989 a Villagrazia di Carini, assieme alla moglie Ida, incinta di due mesi.
Ferite che si riaprono e che non potranno mai rimarginarsi, ferite che, però, danno la forza per esortare le giovani generazioni a ribellarsi a ogni forma di criminalità e ad essere sempre dalla parte della legalità.
Vincenzo Agostino, padre di Antonino, ha incontrato, nella sala conferenza di Piazza Sciacca, gli alunni delle quinte classi della Scuola Primaria e delle seconde classi della Scuola Secondaria di Primo Grado “Bellini”, che fa parte dell’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice”, diretto dalla dottoressa Antonina Milici, nel contesto delle attività promosse dalla scuola pattese nell’ambito del progetto “Legalità”, in occasione del 30° anniversario delle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, è stato realizzato in collaborazione con il Consiglio degli Ordini degli Avvocati di Patti, rappresentato dal presidente, avvocato Domenico Magistro, e con l’Aiga – Associazione Italiana Giovani Avvocati – sezione di Patti -, rappresentata dal presidente, avvocato Antonino Araca.
Gli alunni delle prime e terze classi della “Bellini” hanno seguito l’incontro sulla piattaforma Google Meet.
All’incontro hanno preso parte l’assessore Salvatore Sidoti, il Comandante della Compagnia Carabinieri di Patti, tenente Salvatore Pascariello, il commissario Sandro La Guidara, il luogotenente della Guardia di Finanza Adolfo Susio, il comandante della Polizia Municipale Maria Mazzone.
L’emozione con cui Vincenzo Agostino ha ripercorso gli avvenimenti che hanno preceduto la tragica fine di Antonino Agostino, è l’emozione di un padre che ha perso improvvisamente il proprio figlio, la propria nuora, il nipotino in arrivo.
L’amarezza con cui deve raccontare decenni di tentativi di depistaggio delle indagini, è l’amarezza di un padre che ha dovuto lottare anche contro la “macchina del fango” che si era attivata per coprire le vere responsabilità dei colpevoli (si parlò di vicenda sentimentale).
La fermezza, nonostante il carico di anni portato sulle spalle, con cui ha chiaramente rivolto ai giovani presenti in sala l’esortazione a prendere già oggi una posizione netta nei propri comportamenti e nel proprio animo, è la fermezza di un padre che educa il proprio figlio.
Il silenzio assoluto che giungeva dalla sala, l’attenzione con la quale gli alunni hanno seguito il racconto dei fatti, l’atmosfera quasi di raccoglimento che si è respirata per circa un’ora, sono il segno di quanto Vincenzo Agostino sia riuscito a toccare gli animi dei suoi ascoltatori. Il fragoroso applauso con il quale gli alunni hanno risposto alla fine dell’intervento ha avuto il sapore di un abbraccio collettivo, di un ringraziamento per quanto ricevuto.
“Se è vero che ciascuno di noi agisce in base alle esperienze vissute – sottolinea il professore Sandro Musarra, referente dell’Istituto “Lombardo Radice” per la Legalità – l’incontro di oggi certamente potrà incidere sulla formazione di coloro i quali vi hanno preso parte.
In questo è riposto il vero valore della scuola alla quale è demandata la funzione di sviluppare quella coscienza civica che sola consentirà di realizzare una società veramente migliore. Il cambiamento culturale auspicato dallo stesso Giovanni Falcone certo non può realizzarsi in una sola giornata, ma si nutre di momenti di riflessione nei quali gioca un ruolo preponderante l’aspetto emotivo.
Ecco dunque qual è il più grande merito di Vincenzo Agostino, non quello di portare con sé rancore, ma di diffondere, lungo il suo cammino, la testimonianza di chi non sarà mai sconfitto dalla mafia, perché mai si è arreso, di chi non si è abbandonato al dolore ma vi ha dato un senso e lo condivide con quanti hanno la fortuna di incontrarlo”.
Alla fine dell’incontro le docenti Catea Maimone e Maria Di Dio coadiuvate per le musiche dal prof Basilio Bruno, hanno presentato il lavoro svolto per la realizzazione di un’opera filmica realizzata dagli alunni dell’istituto; dunque è stata proiettata in sala una breve anticipazione di tale attività di drammatizzazione, attraverso cui gli alunni hanno potuto concretamente trattare il tema dell’importanza della lotta alla criminalità organizzata, interiorizzando in maniera empatica i valori che devono ispirare i comportamenti di tutti.
Le docenti hanno voluto rivolgere un ringraziamento ai genitori degli alunni che non si sono risparmiati nel coadiuvarle nella realizzazione del filmato.
La manifestazione di ieri ha fatto seguito a quanto realizzato nei locali del plesso scolastico “Bellini” il 23 maggio, ossia nella giornata in memoria delle vittime delle Stragi di Capaci e di via D’Amelio. Infatti, sempre in collaborazione con il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Patti e con l’Associazione Italiana Giovani Avvocati, in tale occasione, gli alunni hanno potuto maturare le proprie riflessioni grazie agli stimoli ricevuti dai relatori presenti in quella circostanza, ossia gli avvocati Giusy Pascale consigliere, Calogero Monastra, tesoriere, Fabrizio Ribaudo Segretario e Antonella Spinnato, consigliere nazionale, dell’Aiga – sezione di Patti -.
Nicola Arrigo
Patti24 Gruppo Facebook 16.188 membri Iscriviti al gruppo |