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PATTI – Ubriacarsi – lasciando le…. tracce – e sballare, senza controlli, anche se adolescenti, può essere “la normalità”?

PATTI – Ubriacarsi – lasciando le…. tracce – e sballare, senza controlli, anche se adolescenti, può essere “la normalità”?
Giugno 10
12:50 2019

Cresce il malumore fra i residenti di Marina di Patti per lo stato a dir poco pietoso in cui si “ritrovano” alcune zone, soprattutto dopo le notti di sabato e di domenica. Sono questi, infatti, i “momenti” preferiti da tanti, per lo più, purtroppo, giovani e, addirittura, adolescenti, per “darsi all’alcool”, lasciando poi ben evidenti le tracce, con bottiglie di ogni tipo, spesso rotte, e rifiuti di ogni genere.

Spesso, inoltre, ci si “sfoga” con la segnaletica, con le panchine, con quanto “passi per le mani”.

Uno spettacolo davvero indecoroso, anche in prossimità della scuola elementare “Tenente Natoli” e della chiesa di “Santa Caterina”, tanto per fare solo alcuni esempi. A ciò spesso si aggiungono inconfutabili tracce di vomito (evitiamo di scendere nei particolari).

Tutto ciò è, purtroppo, segno di un incontrastato mancato rispetto in primis di se stessi e, di conseguenza, delle regole del vivere civile; tutto ciò è segno che, evidentemente, anche per gli adolescenti è facile “procurarsi” alcolici vari, in barba alla legge; tutto ciò è segno che, evidentemente, i controlli non sono così accurati (oseremmo dire inesistenti).

Ciò che da più fastidio e fa pensare, è che, ormai, si considera “normalità” agire così, è normale ubriacarsi e sballare, a qualsiasi età, col rischio di compromettere seriamente la propria salute. Anzi, se non lo fai, sei quasi quasi considerato “nessuno”, un pivello, uno che “non capisce niente della vita”.

Non si tratta di additare, come spesso accade, il colpevole, ma anche questo è segno di una triste realtà: si pensa di potersi divertire solo sballando, si pensa che la felicità sia esclusivamente in paradisi artificiali, si ritiene di poter agire impunemente, tanto non c’è alcuno che “te la fa pagare”.

Una nota a margine, però, la vogliamo fare: quanto “conta” ancora la famiglia, anche nella nostra Patti ? Quanto i genitori riescono a dare, col proprio esempio, le giuste “indicazioni” per la vita dei propri figli ? Come possono – e, spesso, purtroppo, succede – far finta di niente, anzi provare a giustificare, sempre e comunque, i propri figli ?

Arriva l’estate, Marina sarà, ancor di più di quanto già non accada, punto di ritrovo. Sarebbe, allora, opportuno “studiare”, tutti insieme, i dovuti accorgimenti per “lavorare” innanzitutto sulla prevenzione e poi intervenire adeguatamente nei confronti di chi ritiene di poterla “passare sempre liscia”.

A ringraziare per primo sarà il fegato di chi abusa, sperando che non sia già seriamente compromesso !

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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