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PATTI – La testimonianza sulle “sofferenze” dei cristiani in Siria di Don Ihab Airachid, sacerdote siriano greco-malchita di Damasco.

PATTI – La testimonianza sulle “sofferenze” dei cristiani in Siria di Don  Ihab Airachid, sacerdote siriano greco-malchita di Damasco.
Novembre 27
16:08 2017

Don Ihab Airachid, sacerdote siriano greco-malchita di Damasco, è stato ospite delle parrocchie “Sacro Cuore di Gesù” e “San Michele Arcangelo”, guidate da don Giuseppe Di Martino, per portare la propria testimonianza sulle “sofferenze” dei cristiani del suo martoriato paese, interessato dalla guerra ormai da sette anni.

Don Ihab fa parte di “Aiuto alla Chiesa che soffre”, una fondazione di diritto pontificio nata nel 1947 per sostenere la Chiesa in tutto il mondo, con particolare attenzione laddove è perseguitata.

“Molti cristiani – ha evidenziato il sacerdote – sono scappati dal Paese per salvarsi la vita e dare un futuro ai figli, verso Stati Uniti, Canada, Australia, Europa, compresa l’Italia. Così il numero dei cristiani – che erano circa il 9 per cento – si è dimezzato”. “Quelli rimasti, però, – ha proseguito . affollano sempre le chiese, pur correndo tanti pericoli, a causa del lancio di razzi e dello scoppio di bombe, che uccidono o provocano mutilazioni. Tanti, comunque, muoiono pur di non rinnegare la propria fede”. “L’Isis, ma anche altri gruppi terroristici – ha detto don Ihab – hanno seminato morte, distruzione, violenza; hanno imposto una tassa da pagare solo perché si è cristiani; tante donne sono state violentate e poi vendute al mercato delle schiave ad altri terroristi. Tante persone, compresi sacerdoti, suore, vescovi, sono state rapite e di loro non si hanno più notizie da tempo. Costringono i rapiti ad imparare a memoria il Corano; poi sottopongono ad una sorta di esame e se si sbaglia o si dimentica anche una sola parola, si subiscono durissime torture”. “Tuttavia – ha ribadito don Ihab – la gente continua ad essere forte. Non possiamo perdere la speranza, perché altrimenti si perde tutto”. “Chiediamo – ha concluso – la vostra preghiera, perché la preghiera che nasce dal cuore fa miracoli”.

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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