PATTI – Tari. Prima, non era giusto gravare sui cittadini, adesso, da amministratori è necessario e improcrastinabile ”ritoccare” dal 30 al 40% in più.
Dopo sei mesi di calma, almeno apparente, sono iniziate le schermaglie in seno al consiglio comunale. La miccia è stata accesa dal voto con cui i consiglieri di maggioranza hanno approvato il Piano Economico Finanziario e le tariffe della Tari per l’anno 2022 e che, sicuramente, “peseranno” non poco sui cittadini e ancor di più su chi gestisce un’attività.
Stando alle previsioni, infatti, si registrerà un rincaro del 30 per cento per le utenze domestiche e del 40 per quelle non domestiche. In meno di un anno, quindi, chi, durante l’amministrazione Aquino, aveva bocciato il piano, ha…cambiato idea e se prima asseriva che non era giusto gravare su cittadini, adesso, evidentemente, lo ritiene indispensabile, trincerandosi dietro l’affermazione – fatta propria pure dall’amministrazione – che essendo aumentati i costi di smaltimento e conferimento in discarica dei rifiuti è necessario e improcrastinabile ritoccare (alla faccia del…ritocco) le tariffe.
Durante la riunione del consiglio comunale, è stato un susseguirsi di “mea culpa”, dagli amministratori ad alcuni consiglieri dell’attuale maggioranza, per non aver approvato il piano lo scorso anno.
Un improvviso pentimento atto solo a giustificare la decisione poi approvata ? Un dato è inconfutabile: sempre, a pagarne le conseguenze saranno, come sempre, i cittadini, già costretti a dibattersi fra tante difficoltà quotidiane; molti esercenti commerciali, tra l’altro, hanno già espresso le proprie perplessità e le proprie rimostranze, evidenziando le difficoltà ad andare avanti.
Tra l’altro, parecchi pattesi ripropongono un vecchio quesito al quale noi non siamo in grado di dare risposta: perché in altri comuni la raccolta differenziata comporta dei vantaggi – anche in….bolletta – e a Patti no ? Giriamo la domanda a chi di competenza, del presente o del passato, affinchè sappia dare esaustiva risposta, non a noi ma ai pattesi.
In merito alla questione, riprendendo concetti già ampiamente espressi durante la seduta consiliare del 29 aprile, il gruppo “Andiamo Avanti” ha diramato una nota, nella quale si evidenzia che “meno di un anno fa l’allora opposizione (oggi maggioranza) bocciò il Piano Economico Finanziario sostenendo che la città non potesse sopportare alcun aumento e che, comunque, c’erano soluzioni tali da scongiurare gli aumenti. Oggi, dopo sei mesi di amministrazione attiva, però, non c’è alcuna traccia di quelle soluzioni veementemente solo annunciate e gli aumenti bocciati allora sono stati riproposti e votati proprio dai protagonisti di quella vicenda”.
“Attenderemo il prossimo anno – sottolinea l’ex primo cittadino Mauro Aquino – per vedere, finalmente, quali soluzioni concrete per il contenimento dei costi del servizio l’amministrazione e la maggioranza saranno in grado di proporre alla città”.
Nicola Arrigo
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