Patti24

 Breaking News

PATTI – Sulla tempestività dei soccorsi del 118 c’è da lavorare.

PATTI – Sulla tempestività dei soccorsi del 118 c’è da lavorare.
Luglio 05
19:10 2024

E’ arrivata l’estate e con essa sembrano riproporsi gli atavici problemi legati alla tempestività dei soccorsi del 118. Carenza di personale, turni massacranti, aumento delle richieste, non consentono la necessaria immediatezza degli interventi e ciò, ovviamente, potrebbe costituire serio nocumento per chi ha “bisogno”.

Senza tacere che, purtroppo, può anche capitare che il mezzo arrivi senza il medico a bordo. Non che i ritardi si registrino solo d’estate, ma durante la bella stagione il problema si amplifica.

Un esempio della veridicità di quanto stiamo sottolineando si è registrato sabato scorso nel Corso Matteotti, a Patti, dove una persona perdeva molto sangue a causa di un profondo taglio al braccio.

Qualcuno ha allertato il 112 che, prontamente, ha chiesto l’intervento del 118. L’ambulanza, in ogni caso, sarebbe dovuta arrivare da San Piero Patti, che non è distante ma nemmeno vicinissimo, in termini di tempo, da Patti. Sono passati circa tre quarti d’ora ma dell’ambulanza nemmeno l’ombra, mentre la persona ferita continuava a perdere copiosamente sangue, aiutata, nel frattempo, da qualcuno che tentava di tamponare la ferita. Non avendo “notizie” circa l’arrivo dei soccorsi, un parente, allertato telefonicamente, è giunto sul posto e ha “caricato” il congiunto sul proprio mezzo per trasportarlo al pronto soccorso di Patti.

Si può morire” – hanno commentato praticamente all’unisono i presenti -. Noi stiamo riportando solo la realtà dei fatti; non siamo né politici, né burocratici, né manager, ma, indubbiamente, tale situazione è inaccettabile, proprio perché ne va della vita stessa di una persona che ha bisogno di aiuto immediato e non a scoppio ritardato.

Visti i problemi già registrati negli anni precedenti e se “il buongiorno si vede dal mattino” c’è da preoccuparsi seriamente.

Ci chiediamo e chiediamo a chi di competenza: non si può proprio fare nulla per risolvere tale atavica situazione e garantire al cittadino il sacrosanto diritto alla salute ? Non si può “lavorare” sulla tempestività dei soccorsi, invece di dover aspettare, in un contesto in cui anche i singoli attimi sembrano un’eternità ? “Risuona”, purtroppo alquanto veritiero, un antico adagio in dialetto: “Amara a cu ci capita”.

Nicola Arrigo

 
Patti24
Gruppo Facebook 16.000 membri
Iscriviti al gruppo
 

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.