PATTI – Sul teatro greco di Tindari spunta l’ipotesi di una fondazione
Il taglio degli investimenti in cultura e spettacoli, la paralisi del Circuito del Mito e un teatro non in grado di contenere un numero di spettatori adeguato ad eventi di grandissimo richiamo. Sono questi alcuni dei problemi che attanagliano gli addetti alla programmazione artistica e culturale del teatro greco di Tindari a causa di una crisi generale che costringe ad «usare con sempre maggiore rigore il setaccio della qualità». È quanto affermato da Anna Ricciardi, direttrice artistica del Tindari Festival, secondo cui bisognerebbe «difendere a tutti i costi l’identità di Tindari e l’essenza di un teatro greco di sacrale monumentalità».
Così si inizia a ragionare sui futuri scenari e ad azzardare nuove ipotesi di gestione del teatro antico. Tra queste spicca la fondazione di diritto pubblico: uno strumento che secondo il sindaco di Patti potrebbe contribuire in maniera determinante a risollevare Tindari. La questione pare sia stata oggetto di discussione anche in seno all’assessorato ragionale al Turismo, ma è tra i partner privati che bisognerà cercare maggiori stampelle. «Il tentativo è di creare una fondazione entro un anno grazie all’aiuto di personalità di spicco del panorama culturale e artistico, che possano fungere da soci e testimonial di questa operazione», ha dichiarato Aquino.
Ma la strada è tortuosa, e anche l’attuale capienza del teatro non aiuta di certo ad attirare investitori. «Milletrecento posti – ha detto il primo cittadino – sono un deterrente per gli organizzatori di eventi nazionali e internazionali. Per questo bisognerebbe recuperare la capienza originaria del teatro e garantire circa quattromila posti a sedere». Il progetto di ampliamento esiste già, ma il problema è sempre lo stesso: i soldi. L’obiettivo rimane dunque quello di sfruttare la programmazione dei fondi europei 2014/20 e intercettare i 700mila euro utili ad allargare la cavea del teatro.
Redazione