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PATTI – Striscia la Notizia ai laghetti di Marinello. Grazie per il danno d’immagine!

PATTI – Striscia la Notizia ai laghetti di Marinello. Grazie per il danno d’immagine!
Giugno 04
20:47 2015

Striscia_la_notizia_001L’immagine che vien fuori dal servizio sulla riserva naturale dei Laghetti di Marinello, andato in onda su Striscia la Notizia intorno alle 21 di lunedì 1 giugno, è a dir poco catastrofica. Discariche a cielo aperto a due passi dal parco, pneumatici che invadono l’area lagunare come “presenze aliene” e carcasse di mucche abbandonate sulla battigia. Non c’è che dire: un bel lancio promozionale per i comuni di Patti e Oliveri proprio a ridosso della stagione estiva.

Ma si sa, il mondo si divide in buoni e cattivi. E la brava Stefania Petyx dopo aver lusingato il comune di Capo d’Orlando per la presenza di due ruspe intente a dissabbiare un porto fermo con le quattro frecce ormai da anni, ha pensato bene di spingersi fin sotto il promontorio del Tindari per assestare una serena bacchettata all’ex Provincia regionale di Messina e al comune di Patti, rei di aver incassato milioni di euro nel giro di due anni senza averne speso nemmeno uno per il miglioramento ambientale del parco naturale.

Ma le cose stanno proprio così?

“Il bassotto poliziotto scoprirà la verità”, recita il jingle iniziale. Da queste parti, invece, possiamo permetterci al massimo un randagio spelacchiato, che non avrà di certo il pedigree del bassotto in impermeabile giallo ma che si incazza con una certa facilità quando si cerca ostinatamente di fare del catastrofismo sulle spalle altrui. Ma veniamo ai fatti, anzi alle immagini.

Di pessimo gusto la filastrocca “ninna nanna, mamma insalata non ce n’è, sette le scodelle sulla tavola del re” appiccicata in coda alla spiegazione della leggenda, che mischia sacro e profano, relativa al miracolo della bambina salvata dalla madonna nera dopo essere caduta in mare.Striscia_la_notizia_002

Di seguito, la prima inesattezza: “Nel 2013 – dice la Petyx – sono stati stanziati 4milioni di euro per la riserva di Marinello”. Ma da chi sono stati stanziati? E a chi sono stati destinati? La verità è che i 4milioni di euro di cui si parla nel servizio non esistono. O meglio, è probabile si tratti di somme inserite in un capitolo della Regione, che ordinariamente trasferisce al Libero Consorzio provinciale delle risorse per la gestione complessiva delle riserve ricadenti all’interno del suo territorio.

Seconda inesattezza: “Nel 2014 la Regione Siciliana ha dato al comune di Patti altri 160mila euro per creare tre percorsi naturalistici, di cui uno proprio all’interno della riserva”. In realtà il finanziamento in questione, intercettato dal comune in qualità di ente capofila di un più vasto partenariato, si riferisce al progetto “iTindari” per la promozione di itinerari turistici. Peccato che alla Petyx sia sfuggito che le somme non sono ancora state erogate dalla Regione per gli arcinoti problemi di bilancio che attanagliano Palazzo d’Orleans.

Terza inesattezza, in riferimento alla discarica: “Fate conto che questa strada si percorre per arrivare al parco. Quindi questo è il biglietto da visita del parco, dove passano i turisti”. Non è vero: la strada in cui sorgeva la discarica è un’arteria secondaria che collega la riserva al sentiero Coda di Volpe. Gli inerti, oggi rimossi, si trovavano in territorio di Oliveri, al di fuori dell’area lagunare. Spiace, piuttosto, che un Comune come Oliveri rivendichi a fasi alterne la titolarità sulla riserva e poi permetta certi scempi impiegando mesi prima di bonificare l’area di sua competenza.

Prima

Prima

Dopo

Dopo

Quarta inesattezza: “E non va meglio all’interno del parco, dove si trovano strani copertoni lanciati qua e là: potrebbero addirittura essere messaggi alieni”. Al di là del fine sarcasmo, dispiace che la troupe Mediaset si sia affidata ad immagini di repertorio senza farsi sfiorare dall’idea che i copertoni potessero arrivare all’interno della riserva a causa delle mareggiate invernali. Ancor più strano che l’inviata non si sia informata sull’esistenza di un servizio di raccolta rifiuti espletato settimanalmente da personale provinciale che estrae dal parco quintali di pneumatici l’anno con l’ausilio di un natante i cui costi di mantenimento sono a carico dell’ex Provincia regionale.

Quinta inesattezza: “E qualche mese fa, amici, sempre all’interno della riserva è apparsa persino la carcassa di una mucca. E meno male che all’interno del parco è scritto il divieto di realizzare le discariche”. Per chi, come la Petyx, non fosse bene informato, la carcassa è finita sulla battigia dopo una mareggiata, e «dopo la segnalazione da parte dell’ASP – ha spiegato il sindaco di Patti – è stata immediatamente rimossa e smaltita nelle forme di legge lo scorso 3 aprile».

Sia chiaro: che sulla riserva ci sia ancora molto da lavorare non sfugge a nessuno. Potenziare il servizio di rimozione dei rifiuti, installare un sistema di videosorveglianza ed evitare che in zona nascano e proliferino discariche abusive sono azioni assolutamente prioritarie. Ma proiettare un’immagine così impietosa dei laghetti di Marinello è quantomeno fuorviante e rischia di procurare un’enorme danno d’immagine a tutto il territorio, con le conseguenti ricadute sulla già zoppicante economia turistica. Scusa Striscia, ma questa volta hai proprio toppato.

 

 

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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