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PATTI – Strada con basolato lavico in via Benedetto Croce dissestata e pericolosa.

PATTI – Strada con basolato lavico in via Benedetto Croce dissestata e pericolosa.
Dicembre 10
19:05 2020

Il basolato lavico, fino ad alcuni decenni fa, ricopriva diverse strade cittadine e questo, come si sa, dava più eleganza alle arterie e contribuiva molto al risparmio della manutenzione.

Con l’arrivo dei nuovi prodotti si è registrata una rivoluzione quasi generale e Patti non venne risparmiata dalla nuova moda per cui, grazie alla lungimiranza degli amministratori dell’epoca,  in via Garibaldi, la più importante del paese, venne eliminato il basolato lavico, sostituendolo con bitume, sorte che, purtroppo, poi è toccata ad altre strade.

Al di là dei costi che questo cambiamento ha comportato e, purtroppo, continua a comportare per i continui “guasti” che si registrano, il cambiamento è servito a cancellare un pezzo della storia locale.

Oggi, di strade cittadine ricoperte di basolato lavico ne rimangono appena due, entrambe ricadenti nel centro storico.

La prima è via Roma, di recente rimessa a nuovo grazie al progetto con cui è stata recuperata tutta l’area attorno a piazza professore Francesco Niosi e in via Sciacca  Baratta.

Una seconda strada con basolato lavico è la via Benedetto Croce che si trova nella parte più moderna del paese, fra Piazza Mario Sciacca e la via Mazzini, di circa duecento metri, le cui condizioni, però, non sono confortanti. Questa strada, realizzata per metà  con lastre di pietra lavica dell’Etna e per metà con  asfalto,  si trova in uno stato di abbandono e di vero pericolo per l’incolumità di quanti la percorrono, automobilisti e pedoni. È una via in forte pendio che da piazza Mario Sciacca si immette sulla via Colonnello Lionti,  molto frequentata e altrettanto utile per gli automobilisti e pedoni diretti verso la parte bassa del paese, in considerazione anche del fatto che si trova in una zona  frequentatissima  dove  insistono, tra l’altro,  gli uffici del Giudice di Pace, al piano terra dell’ex Palazzo di Giustizia oggi occupato da diversi uffici del comune e dalla Capitaneria di Porto e da uno sportello dell’Ufficio delle Entrate e, poco distante, una banca, due scuole  e diversi importanti negozi ed altre attività commerciali.

Il tracciato presenta diversi punti di rischio perché le lastre di pietra lavica  sono quasi tutte staccate dal suolo  e, proprio davanti all’Ufficio del Giudice di Pace, si è formato un avvallamento molto pericoloso e, tra una lastra e l’altra, il cemento si è  polverizzato, lasciando fessure larghe che creano problemi, compresi quelli alle donne che calzano scarpe con il tacco alto.

Per  rendere la via nuovamente sicura e degna del nome che porta, occorrerebbe  rimuovere tutte le lastre laviche, per risistemarle, naturalmente, con cura, al loro posto, dopo aver sistemato a dovere il piano di calpestio. Il costo non dovrebbe essere elevato.

Nicola Arrigo

 
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Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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