PATTI – Storica Piazza Professore Francesco Niosi. Riqualificazione incompleta.

Da alcuni anni, grazie ai lavori di rifacimento della storica Piazza Professore Francesco Niosi e delle vie adiacenti, il centro storico ha, sicuramente, un volto nuovo e più accogliente anche se manca ancora qualcosa perché possa diventare di nuovo punto di riferimento per i cittadini così come è stata dal dopoguerra in poi, fino a quando, cioè, non si è pensato di migliorare il suo stato di “salute”.
L’obiettivo del progetto, infatti, era quello della riqualificazione completa della piazza allo scopo, anche, di creare un luogo attrattivo ma, soprattutto, finalmente una piazza vera e propria, attrezzata di strutture per lo svago, il ritrovo, la socializzazione.
Niente di tutto questo fino adesso. Eppure, immediatamente dopo la conclusione dei lavori, su suggerimento dei cittadini sulla necessità di dotare la struttura di idonee panchine, da Palazzo dell’Aquila arrivò l’assicurazione che, a breve, si sarebbe provveduto.
Di fronte alle pressioni non solo dei residenti, l’amministrazione comunale, lo scorso anno, si pronunziò, ancora una volta, favorevolmente, dichiarando di volere eliminare, al più presto, questa stortura, bandendo, su proposta dell’”Associazione delle Idee”, un concorso con copertura finanziaria con fondi della Regione Sicilia.
Nell’ambito del programma di “Democrazia partecipata” utilizzando strumenti che coinvolgono la cittadinanza per la scelta di azioni di interesse comune. Tra i progetti presentati entro i termini, la commissione giudicatrice ha scelto il progetto proposto dall’ingegnere Claudio Cappadona di Brolo denominato “soStare in Piazza”.
Qualche tempo fa sono stati sistemate, per conto del comune, su di un lato della piazza, alcune panchine di legno (peraltro già piuttosto consumato) che i cittadini non hanno accolto con grande entusiasmo alla luce del fatto che la loro struttura non è molto robusta.
I cittadini, infatti, sollecitano la messa in opera di panchine più solide, ad esempio, di cemento, collocate su entrambi i lati della piazza perché, oltre ad essere più resistenti, soprattutto alle intemperie, darebbero sicuramente un aspetto più decoroso all’intera area. Tutto questo mentre la piazza, un giorno “cuore pulsante” della città, spesso si presenta sempre più “sola”, perché i tempi del “tutto esaurito” non si ripeteranno più se non ci saranno le condizioni necessarie, vale a dire, garantire a tutti i potenziali utenti, ma soprattutto ai residenti, una migliore accoglienza.
Nicola Arrigo
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