PATTI – Sede staccata facoltà di Giurisprudenza nel 2006. Positiva conclusione controversia tra l’Università di Messina e il comune
Si è conclusa positivamente la lunga controversia tra l’Università di Messina e il comune di Patti riguardante alcuni aspetti importanti di natura economica che scaturiscono dall’apertura, a Patti, nel 2006, della sede staccata della facoltà di Giurisprudenza.
Le parti, di recente, si sono incontrate e hanno deciso di sottoscrivere una transazione con la quale il sindaco Mauro Aquino e l’Università Peloritana hanno trovato un accordo, con uno sconto del venticinque per cento sull’ammontare complessivo dovuto, che vede il comune disposto a versare, nelle casse dell’ateneo, il saldo pari a 124.972,52 euro.
Resta ancora pendente la controversia tra il comune di patti e altri comuni che avevano aderito all’iniziativa e che, nonostante gli impegni presi con la sottoscrizione della convenzione e le diverse sollecitazioni fatte, fino adesso, non hanno ancora versato la loro quota.
Come accennato prima, tutto è iniziato nel 2006 quando tra l’Università di Messina ed il comune di Patti è stato avviato il progetto di apertura di un corso di laurea in Scienze Giuridiche. Il successivo accordo di programma, stipulato nell’anno 2010 fra tutti gli enti interessati, l’Università di Messina, il Consorzio Intercomunale Tindari Nebrodi, e vari comuni dell’hinterland per l’istituzione del corso di laurea in Giurisprudenza, stabiliva la quota di compartecipazione di ciascun ente sottoscrittore, per gli anni 2010-2011, 2011-2012 e 2012-2013.
Con la suddetta convenzione, l’Università riconosceva al comune di Patti, quale contributo finanziario, una somma pari al novanta per cento della prima rata dalle tasse, versate dagli studenti frequentanti le attività didattiche e curriculari previste dalla convenzione.
Il comune, con riferimento alla propria quota di compartecipazione e a quella degli enti che hanno provveduto al versamento della loro quota di compartecipazione, nel rispetto dell’accordo sottoscritto, ha provveduto a pagare parte dei docenti che hanno svolto lezioni negli anni accademici di riferimento e che hanno fatto richiesta di pagamento delle relative spettanze, anche sotto la forma di decreti ingiuntivi.
Nel mese di gennaio 2019 l’Università ha comunicato la proposta transattiva. I termini dell’accordo prevedono, a fronte di un credito dei docenti, per gli anni dal 2006 al 2013, una rinuncia del venticinque per cento e a successive azioni di rivalutazione ed interessi. Applicata la rinuncia del venticinque per cento, la quota rimanente, a saldo, a carico del comune di Patti risulta essere di 124.972,52 euro.
Nicola Arrigo
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