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PATTI – Scuola media “Bellini”. Centrati gli obiettivi del progetto Erasmus plus “Beecome” che ha coinvolto altre cinque scuole in Europa.

PATTI – Scuola media “Bellini”. Centrati gli obiettivi del progetto Erasmus plus “Beecome” che ha coinvolto altre cinque scuole in Europa.
Agosto 26
12:49 2021

Condividere e “crescere”, intessere relazioni anche oltre confine, affinare la conoscenza della lingua inglese, riflettere ed anche giocare su un tema di stretta attualità. Sono stati gli obiettivi, pienamente centrati, del progetto Erasmus plus “Beecome”, acronimo di “Bees in Europe: an exemple of challengers over men and environment”, che ha coinvolto pure la scuola media “Bellini”, facente parte dell’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice”, diretto dalla dottoressa Antonella Milici. Il progetto ha coinvolto, oltre l’istituto pattese, altre cinque scuole di altrettanti paesi europei, Francia, Austria, Germania, Croazia e Spagna.

La tematica principale ha riguardato l’importanza delle api e il loro rapporto con l’ambiente. Le api sono, infatti, fortemente a rischio per via dei cambiamenti climatici e per l’enorme impatto dell’uomo sull’ambiente.

La priorità del progetto è stata quella di far conoscere ai ragazzi il ruolo importantissimo nel mantenimento della biodiversità e nella conservazione della natura. Si è così spaziato dalla biologia all’ecologia, dall’agronomia all’ambiente sostenibile, dalla fisica alla chimica e alla matematica, servendosi,  ovviamente, delle nuove tecnologie e visitando alcune aziende impegnate nel settore dell’apicultura.

Il progetto è stato coadiuvato dalla professoressa Rosetta Di Nardo e da uno staff composto dai docenti di lingua inglese,  professoresse Maria Antonietta Colloca e Franca Giovenco, e  dal professore di Scienze Antonino Coletta, che si sono avvalsi del prezioso aiuto dei professori Giuseppe Pizzardi (Arte) e Alessandro Greco (Lettere). 

Nel loro “percorso”, i ragazzi e i docenti sono stati sempre sostenuti dalle dirigenti che si sono avvicendate alla guida dell’istituto “Lombardo Radice, Grazia Gullotti Scalisi, Francesca Buta, Francesco Mancuso e Antonina Milici.

E’ stata data ai ragazzi  l’opportunità di utilizzare le lingue in situazioni reali e di vivere una dimensione sempre più europea, mettendoli a contatto con i coetanei stranieri sia virtualmente che in presenza. E’ stato, inoltre, possibile sviluppare il lavoro di gruppo e l’imprenditorialità e di condividere i risultati con i partner durante le mobilità e di riscoprire giochi tradizionali antichi (campana, tiro alla fune, corsa in carriola, corsa nei sacchi). Sono stati parecchi i ragazzi pattesi che hanno avuto modo di vivere la meravigliosa esperienza e di esserne protagonisti attivi con i loro “lavori”.

Grazie all’Erasmus – sottolinea la dirigente Milici – i ragazzi possono viaggiare, conoscere nuove realtà, chi si sposta in genere viene accolto da una famiglia e, quindi, conosce nuove attitudini, nuovi stili di vita, nuovi cibi. E’, quindi, un’occasione per aprire la mente, un’esperienza che, a quell’età, i ragazzi sicuramente non dimenticheranno”. “Ci sono – prosegue la dirigente Milici – tantissime ricadute a livello didattico, in primis lo scambio di buone pratiche; poi, c’è una grossa ricaduta sull’apprendimento, soprattutto per quanto riguarda la lingua inglese, utilizzata in situazione, cioè per comunicare, per portare vanti dei compiti, per cui si sviluppa quella competenza linguistica che oggi l’Europa chiede. E’ anche l’occasione per sviluppare competenze di cittadinanza attiva, con respiro europeo, che poi è il motivo principale per cui nasce il progetto”.

Un momento che costituirà sicuramente una pagina di storia importante per la “Bellini” è stato quello vissuto nella prima mobilità, quando la scuola pattese ha ospitato 26 alunni e 11 professori, grazie anche alla fattiva e calorosa collaborazione delle famiglie. Sono state giornate molto intense di lavoro ma anche di svago, di visite a luoghi significativi di questo meraviglioso angolo di Sicilia, di divertimento. Sono state, praticamente, gettate le basi dell’intero progetto, che è poi proseguito con le mobilità a Valencia, in Spagna, a Marvejols, in Francia, a Klosterneuburg, in Austria. Le ultime due mobilità, in programma a Bedekovcina, in Croazia, e a Neuwied, in Germania (che ha concluso, comunque, il percorso all’inizio della pandemia), a causa del covid si sono realizzate sono con incontri virtuali, in ogni caso proficui e coinvolgenti.  

Davvero un’ esperienza arricchente, un modo “diverso” ma molto “produttivo” di “fare scuola”, che ha favorito negli  alunni partecipanti la crescita umana e culturale, l’inclusione sociale, il miglioramento delle competenze professionali e il multilinguismo. Un’esperienza che difficilmente potrà essere dimenticata e che, indubbiamente, permeerà pure il prosieguo degli studi, con una mentalità aperta, capace di andare oltre il proprio ambiente e di avere un respiro molto, molto “largo”.

Nicola Arrigo

 
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