PATTI – I.I.S. ”Borghese-Faranda” . Il libro “SLA…NCI” di Francesco Saporito presentato, per la prima volta in una scuola
Nell’Aula Magna dell’ I.I.S. “ Borghese-Faranda” di Patti è stato presentato, per la prima volta in una scuola, il libro “SLA…NCI” di Francesco Saporito.Hanno partecipato all’incontro,il professore Nino Casamento, il dottor Antonino Ajello, i familiari dell’autore. Lorenzo Ardiri, Sara Gregorio ed Antonio Miragliotta hanno eseguito delle musiche, mentre brani sono stati letti da Alessandro Bianco, Giuseppe Calabrò, Rocco Ceraolo, Andrea Di Santo , Salvatore Greco, Eleonora Isgrò, Jasmine Mantineo, Dalila Marchese, Giorgia Melita, Irene Pitì, Rosario Scalia, Angela Sette, Alessia Truglio. L’obiettivo dell’incontro e la scelta del libro “SLAN…CI” da parte della dirigente Francesca Buta e dei docenti è stato quello di proiettare i ragazzi nell’ottica educativa di quel processo di insegnamento che si innesta in un apprendimento globale che coinvolge anche il “contrasto” salute-malattia. Con il progetto “Leggere la malattia attraverso la poesia”, in cui si incastona come una pietra preziosa il libro di Francesco Saporito, si è cercato di portare i giovani alla riflessione sulle condizioni, a volte, infauste di vita che inducono il malato a convivere con una realtà nuova che “scorre lentamente” modificando i “confini della quotidianità”.
La dirigente Buta, dopo il benvenuto agli ospiti e anche a Francesco, di cui come ha sottolineato, si “sente” la presenza, ha richiamato l’attenzione “sulla forza e il coraggio manifestati dall’autore; infatti, dalle sue liriche, traspare la felicità di una vita vissuta intensamente e anche adesso che si definisce “diversamente felice”, non abbandona la voglia di vivere, di andare avanti lottando per se stesso e per gli altri”.
La professoressa Giuseppina Giancola ha evidenziato “come il poeta abbia dato il senso all’esistenza attraverso piccoli gesti, piccoli attimi, “fragranze di zagare”, “colori e meraviglie che la vista percepisce in un mare di splendori”.
La docente ha, inoltre, posto l’accento “sull’amore per la vita che Francesco fa “gustare” e “assaporare” attraverso le sue liriche”.
La referente del progetto, professoressa Lucia Siragusa, ha ricordato ancora una volta “il ruolo chiave della scuola nella promozione dei valori della vita. E’ importante supportare gli allievi nella loro crescita psico-affettiva, rafforzando la consapevolezza di sé, dei propri limiti, delle proprie risorse, delle proprie paure, legate al naturale processo di formazione adolescenziale che li porterà nel futuro ad essere uomini e donne rispettosi degli altri, della diversità e proiettati alla solidarietà, intesa come supporto relazionale”.
Il dottor Antonino Ajello è intervenuto con commozione ricordando l’eccezionale personalità dell’autore, paragonandolo “ad un albero che si innalza verso il cielo in tutta la sua maestosità”. Rivolgendosi ai ragazzi, li ha invitati “a vivere secondo i veri valori della vita e i dettami della coscienza, senza lasciarsi illudere da false chimere”.
Il professore Nino Casamento, che ha presentato e commentato con animo sensibile e con intenso coinvolgimento ogni poesia di Francesco, ne ha sottolineto “la bellezza e la delicatezza di quei quadri di vita descritti dall’autore che appartengono al suo vissuto e alla sua esperienza di giovane provato ma non sconfitto dalla malattia. Le sue poesie fanno assaporare il meglio della vita sottolinea il professore e incitano a guardare il mondo con meno superficialità, regalandoci bellezza e saggezza”.
Il suono delle corde della chitarra,unito a quello dolce e soave della pianola, hanno accompagnato la lettura delle poesie, declamate con profondo trasporto dagli allievi, i quali hanno saputo cogliere “il gusto della vita”, immergendosi in quei bozzetti di vita quotidiana dai quali hanno saputo cogliere la vera essenza e i messaggi più profondi e, anche loro come Francesco, vorrebbero incontrare il Signore e dirgli “addummulu stu munnu, tramutala sta favola in realtà”. Una realtà dalla quale bramano di poter sentire il vero “odore della vita”.
Nicola Arrigo