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PATTI – “Ricordi in musica” in memoria di Gilda Ricciardi.

PATTI – “Ricordi in musica” in memoria di Gilda Ricciardi.
Agosto 27
17:33 2020

Ricordare una mamma, una sposa, una musicista, un’insegnante, ricordare chi tante volte ti sei ritrovato accanto e adesso non c’è più. Al tempo stesso, creare un clima di festa per “strapparle” anche da lassù il suo sorriso.

E’ stato questo il lei motiv di “Ricordi in musica”, evento ospitato nel complesso monumentale San Francesco,  organizzato in memoria di Gilda Ricciardi, prematuramente scomparsa nel giugno scorso a causa di un male incurabile a soli 53 anni.

Sono state le note dell’Ave Maria di Schubert, eseguite al violino di Nino Silvio, ad introdurre, in un clima di grande emozione, la serata. 

“Vogliamo ricordare – ha sottolineato introducendo l’evento una delle organizzatrici, Anna Ricciardi, – la generosità, il garbo, l’eleganza di Gilda”.

Oltre Nino Silvio, si sono esibiti Giuseppe Sidoti (violino) e Giovanni Ricciardi (pianoforte), Dalia Fazio (pianoforte), Nino Silvio (violino), Giuseppe Lazzaro (violino) e Fiorella Miracola (pianoforte), Davide Buzzanca (violino), Nino Buzzanca (pianoforte), e Mariachiara Buzzanca (violoncello), Nino Buzzanca (pianoforte) e Stefania Di Stefano (canto).

Tutti hanno ricordato il loro rapporto con Gilda, come fosse sempre disponibile con tutti, non lesinando consigli e “accompagnando” tanti al pianoforte.

Anche Gilda è stata “figlia” di una scuola preparata dal compianto maestro Carmelo Buttà e, fin da piccola, ha messo in evidenza grandissime qualità artistiche, che le hanno permesso di aggiudicarsi parecchi premi.

Accanto a lei, a sostenerla, ad accompagnarla quando frequentava  il conservatorio a Messina, c’è sempre stato il papà Nino; ovviamente, anche mamma Antonella non ha fatto mai mancare la sua vicinanza. 

Come sintesi dell’evento restano le parole di don Giuseppe Di Martino: “Durante la malattia, in Gilda si è aperta una feritoia verso l’eternità, una feritoia che noi dobbiamo tenere aperta con il ricordo, l’affetto, la musica”.

Nicola Arrigo

 
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