PATTI – “Reddito di libertà” per donne vittime di violenza. Domande al Comune.
Il settore dei Servizi Sociali – Area Servizi alla Persona -, di cui è assessore il dottore Gaetano Crisà e responsabile la dottoressa Marcella Gregorio, attraverso un avviso pubblico, rende noto che l’Inps, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 17 dicembre 2020, prevede un contributo economico finalizzato a supportare le donne vittime di violenza, senza figlio con figli minori, assistite dai Centri Servizi Sociali comunali nei percorsi di fuoruscita dalla violenza al fine di contribuire a sostenere l’autonomia.
Tutte le donne vittime di violenza possono chiedere il “reddito di libertà” se residenti nel territorio italiano; devono essere cittadine italiane o comunitarie, oppure, in caso di di cittadini in stato extracomunitario, in possesso di regolare permesso di soggiorno o donne straniere aventi lo status di rifugiate politiche o lo stato di protezione sussidiaria.
Si tratta di un contributo economico, stabilito nella misura massima di 400 euro mensili pro capite, concesso in unica soluzione per massimo 12 mesi, finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per assicurare l’autonomia abitativa e la riacquisizione dell’autonomia personale nonché il percorso scolastico e formativo dei figli.
La misura, inoltre, è compatibile con altri strumenti di sostegno al reddito, come il reddito di cittadinanza o altri servizi economici anche di altra natura.
Le domande, redatte in carta semplice, vanno presentate direttamente al protocollo del comune di Patti o inviate a mezzo posta elettronica all’indirizzo comunepatti.me@pec.itgo.it o all’indirizzo email servizisociali@comune.patti.me.it oppure consegnate all’Ufficio Servizi Sociali del comune di Patti.
Nicola Arrigo
Patti24
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