PATTI – Nuovi posti letto per lo Sciacca Baratta, il Santa Rosa dà l’Ok
Aumenta la capacità di posti letto per la casa di riposo Sciacca Baratta. L’Opera pia ha ottenuto ieri la consegna di nuovi locali da parte del convitto Santa Rosa, l’altra Ipab cittadina proprietaria della struttura di via Vittorio Emanuele dove da un anno a questa parte lo Sciacca Baratta ha trovato la sua nuova sede.
La delibera di concessione dei locali risale a due settimane fa, ma solo due giorni fa si è formalizzato l’atto di consegna con il passaggio delle chiavi da un ente all’altro. Presenti le segretarie Marino e Gregorio e la presidente del Cda Santa Rosa, Enza Stroscio.
Secondo quest’ultima la concessione di nuovi locali alla casa di riposo rappresenterebbe un gesto di «grande responsabilità» da parte del consiglio direttivo dell’ente socio formativo.
Del resto quei locali erano stati occupati anni fa da alcune suore che svolgevano attività educative all’interno dell’asilo gestito dall’ente. «Una presenza – ha detto la Stroscio – che oggi è venuta meno perché l’asilo si è dotato di alcune maestre che svolgono il loro compito in maniera egregia. Quindi meglio sfruttare quei locali piuttosto che lasciarli inutilizzati».
La parte concessa allo Sciacca Baratta si trova nell’ala destra del convitto e consentirà all’ente socio-assistenziale di raggiungere quota trentuno posti letto e puntare all’autonomia finanziaria attraverso le sole entrate derivanti dalle rette degli ospiti.
Grande la soddisfazione espressa da Gaetano Crisà, presidente del Cda Sciacca Baratta: «Abbiamo raggiunto il primo step che ci può condurre all’equilibrio di bilancio. Da subito ci attiveremo per la sistemazione e l’adeguamento dei locali, anche perché le richieste sono in continuo aumento e avremmo la possibilità di riempire da subito i nuovi spazi».
Prima, però, bisognerà sgombrare alcuni mobili in disuso. L’idea della Stroscio è di affidare il compito ai componenti dell’associazione “Banca del Tempo” in cambio della concessione a titolo gratuito di un locale da adibire a sede associativa. Oppure ricorrere ad un’asta pubblica per racimolare qualche euro da destinare alle casse dell’ente.
Giuseppe Giarrizzo