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PATTI – Pina Pizzo, dirigente dell’IC ”Lombardo Radice” va in pensione. Tutti hanno voluto tributarle i “meritati onori”

PATTI – Pina Pizzo, dirigente dell’IC ”Lombardo Radice” va in pensione. Tutti hanno voluto tributarle i “meritati onori”
Settembre 01
13:01 2018

Presidi, ancora in carica e in pensione, docenti, di oggi e di ieri, personale Ata hanno “salutato” la professoressa Pina Pizzo, dirigente dell’IC “Lombardo Radice”, che va in pensione.

Tutti hanno voluto tributarle i “meritati onori”, riconoscendo, come sottolineato anche nei propri interventi in principal modo dal collaboratore Santo De Luca Gaglio (che ha parlato a nome di tutti i docenti dell’istituto) e dall’ex Provveditore agli Studi di Messina, Gustavo Ricevuto, ma anche da quanti hanno preso la parola, le sue qualità umane oltre che professionali, la sua spiccata capacità comunicativa con insegnanti, alunni, famiglie, la sua discrezione, la sua convinzione, trasmessa a tutti, che la sua scuola è un grande comunità, in cui bisogna tenere sempre in primo piano l’”essere insieme”.

Nel suo saluto, interrotto a tratti da giustificata commozione, Pina Pizzo (che ha guidato l’IC “Lombardo Radice” per 9 anni) ha espresso la propria riconoscenza “a Dio, dal quale ho ricevuto la grazia di poter svolgere in salute e serenità il compito delicato ma appassionato che Lui stesso mi ha affidato, dandomi il necessario sostegno nella quotidianità, ai miei genitori, per avermi trasmesso almeno due grandi valori: la sacralità della famiglia e l’etica del lavoro; a mio marito, grazie a mio marito, “che sempre ha condiviso con me soddisfazioni e difficoltà nel mediare le esigenze familiari e lavorative; alle mie sorelle, lassù e quaggiù, grazie per l’’esempio e l’incoraggiamento a trovare “senso” nelle sfide della vita anche quando apparentemente un senso non ce l’hanno”. “Grazie anche a tutti coloro con i quali, a vario titolo, ho condiviso un cammino, a volte faticoso, tortuoso, ma sempre umanamente ricco di affetto e aperto a nuove esperienze lavorative”.

“Negli anni – ha proseguito Pina Pizzo, rivolgendosi ai docenti, – abbiamo attraversato stagioni di intensi cambiamenti, raccolto la sfida dell’autonomia scolastica e progettato nuove architetture di offerta formativa, abbiamo collaudato assetti organizzativi funzionali a una visione pedagogica innovativa, sempre guidati dalla passione. Abbiamo insieme operato con spirito di servizio, di condivisione e devo riconoscere che ad ogni mia proposta “iniziativa” avete sempre dato il consenso e manifestato lo stesso mio entusiasmo. La precarietà quotidiana, con le sue inevitabili contraddizioni ma anche la caparbietà mi hanno spinto a creare una rete di fattiva collaborazione, all’interno e all’esterno, nella convinzione che anche e soprattutto rivestendo ruoli diversi il lavoro diventa fecondo”.

Nunzio Corica e Pina Pizzo

“Siate orgogliosi del vostro lavoro – ha concluso questo “passaggio” – , che non è un lavoro come un altro, è il lavoro più bello che vi chiama a testimoniare, con la coerenza delle vostre azioni, le richieste che fate agli alunni”.

Commosse parole di ringraziamento Pina Pizzo ha rivolto anche al personale della scuola (in primis al Dsga Nunzio Corica, che va anche lui in pensione), agli Uffici Scolastici, provinciale e regionale, ai colleghi presidi, alle istituzioni, agli organi collegiali della scuola, agli alunni (“A cui rivolgo l’invito a seguire le personali passioni e a non smettere di sognare”) ai genitori (“per la fiducia accordata alla nostra scuola affidandoci il loro bene più prezioso, da custodire e sviluppare secondo le personali specificità. Rafforzate la vostra collaborazione con la scuola e riappropriatevi, se mai lo avete delegato, della pienezza del ruolo genitoriale”), alle forze dell’ordine, ai parroci, all’equipe di neuropsichiatria, alle associazioni operanti sul territorio.

“Mi mancherà – ha sottolineato – la passione per il mio lavoro, per la sfida educativa che, a volte, ti sfianca nell’impegno di ogni giorno ma che, alla fine, ti fa battere il cuore forte davanti a uno slancio affettuoso di persone che ti incontrano, ti ringraziano e tu non capisci il perché”. “Lascio – ha concluso Pina Pizzo – una istituzione scolastica particolarmente attrezzata di mezzi e strumenti tecnologici ed innovativi per affrontare con successo le sfide future, in particolare con le ultime dotazioni, terminate proprio in questi giorni, ma soprattutto lascio una squadra di professionisti che terrà alto, sempre e comunque, il nome di questa scuola”.

A Pina Pizzo e al dottore Nunzio Corica rinnoviamo il “grazie” per quanto “seminato” nella scuola e formuliamo i più sinceri auguri di una vita ricca ancora di tante soddisfazioni.

 

 

 

 

Nicola Arrigo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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