PATTI – Palazzo Galvagno e Centro Espositivo. Dopo i relativi lavori di ristrutturazione restano chiusi, perchè ?
Stando alla situazione attuale, pare che Palazzo Galvagno e il Centro Espositivo siano accomunati nel medesimo destino: entrambi pronti, dopo i relativi lavori di ristrutturazione, per essere destinati alle attività previste dai rispettivi progetti; invece, restano chiusi senza che nessuno si preoccupi di spiegarne i motivi.
Eppure i lavori effettuati, previsti dai rispettivi progetti di recupero, sono costati un buon gruzzoletto di euro! Palazzo Galvagno si trova in Piazza Cavour, accanto al municipio; il progetto di sistemazione, redatto dall’ingegnere Nicolò Adamo e dall’architetto Giuseppe Segreto, finanziato dall’Assessorato Regionale ai Lavori Pubblici nel 2007, prevedeva un costo di 919.998,75 euro, di cui 892.670,59 euro per lavori soggetti a ribasso d’asta e 27.328,16 euro per oneri di sicurezza, e la realizzazione di un auditorium con annessi sala convegni, emeroteca, museo musicale.
Si tratta di un edificio acquistato dal comune per gli scopi anzidetti, molto probabilmente di origine normanna, e fa parte di un nucleo che per importanza storica è, senza dubbio, il secondo della città. Trattasi di quel gruppo di fabbricati che, originariamente, probabilmente con un’unica funzione, erano ubicati sul secondo colle del centro storico. Nonostante i lavori siano stati completati da oltre dieci anni, Palazzo Galvagno rimane inspiegabilmente ancora chiuso.
Sono molti di meno gli anni trascorsi dalla fine dei lavori per la realizzazione di un centro espositivo per la valorizzazione e la promozione delle produzioni locali e del territorio nei locali dell’ex Pro Loco di Piazza Cicerone. Il progetto redatto dall’ingegnere Tindaro Triscari, funzionario dell’Ufficio Tecnico, prevedeva un costo di 175.400, di cui 79.623,20 euro per lavori soggetti a ribasso, 2.396,67 euro per gli oneri di sicurezza sul posto di lavoro, 49.934,62 euro per la manodopera e 43.472,02 euro per somme a disposizione dell’amministrazione comunale. La copertura finanziaria per la realizzazione dell’opera era data dal finanziamento pubblico, tramite la Cassa Depositi e Prestiti, giusta nota numero 74359 del 7 ottobre 2015 del Ministero dello Sviluppo Economico, con la quale si autorizzava la predetta Cassa alla erogazione della somma citata prima.
Il progetto era finalizzato, appunto, alla partecipazione del comune di Patti, tramite il soggetto responsabile del “Patto Territoriale Messina”, la So.Ge.Pat. Srl di Messina, alla rimodulazione delle opere infrastrutturali, intervento ai sensi della circolare ministeriale del dicembre 2012, numero 43466, con un progetto definitivo per la realizzazione di un centro espositivo per la valorizzazione e la promozione delle produzioni locali e del territorio. In questo caso, gli anni trascorsi dalla fine dei lavori sono tre, ma la porta del centro rimane ancora chiusa.
Nicola Arrigo
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