PATTI – Mons. Giombanco ha tenuto il ritiro spirituale di Avvento per i catechisti e gli insegnanti di Religione Cattolica della diocesi .
Il vescovo monsignor Guglielmo Giombanco ha tenuto il ritiro spirituale di Avvento per i catechisti e gli insegnanti di Religione Cattolica della diocesi di Patti nella chiesa “San Francesco” di Sant’Agata Militello e nella Cattedrale “San Bartolomeo” di Patti.
Il Pastore della Chiesa pattese ha tenuto la “lectio” sulla parabola del seminatore tratta dal vangelo di San Marco, soffermandosi su “Fede e accoglienza della Parola”.
Dopo aver spiegato approfonditamente, passo passo, il senso della parabola e il suo insegnamento(“Il frutto che dobbiamo portare è quello che deve produrre la nostra vita, il risultato che Dio si aspetta da noi per essere introdotti nei granai eterni”), monsignor Giombanco ha attualizzato il brano.
“L’uomo che si trova di fronte alla Parola – ha sottolineato – è chiamato a togliere tutto quello che nel suo spessore interiore si contrappone alle esigenze della Parola. Solo se si superano le resistenze esterne il seme porta frutto”.
Da qui l’attenzione a due istanze fondamentali: “La vigilanza, per non prestare fianco all’opera satanica, e la totale apertura alla Parola”. “Per favorire la capacità di ascolto – ha aggiunto il Vescovo – sono necessari il silenzio, la purezza del cuore e un’umile pazienza.
C’è differenza, infatti, tra lo studioso della Parola e l’orante: lo studioso lavora sulla Parola, l’orante è lavorato dalla Parola, che interpella, orienta e plasma l’esistenza”.
“La fede – ha concluso monsignor Giombanco – è un cammino, una ricerca lenta e faticosa, non un pacifico possesso. Continuamente Dio parla all’uomo, lo chiama ad un rapporto di comunione con sé e per questo è di primaria importanza l’ascolto. Per la Bibbia il vero credente è la persona che si apre all’ascolto, accoglie la Parola e risponde ad essa con l’adesione del cuore”.
Nicola Arrigo