PATTI – Ludopatia. Da anni è in costante diffusione.
E così Patti è più ludopatica di Casal di Principe ! Davvero una notizia terribile, imbarazzante, a dir poco preoccupante quella diffusa dalla Federconsumatori e dalla Cgil, in collaborazione con la federazione Isscon, in merito al gioco d’azzardo in provincia di Messina.
La tranquilla, felice città di Patti sotto sotto sembra, dati alla mano, essere diventata la capitale del gioco d’azzardo, una piaga che da anni è in costante diffusione, sebbene, spesso, ciò sia stato fatto passare sotto silenzio. Forse non ci rendiamo bene conto, probabilmente perchè non ce lo saremmo aspettati, cosa significhi una spesa pro capite annua per il gioco di 4684 euro (a Casal di Principe sono 4513) euro), un dato a dir poco allarmante che, però, testimonia a chiarissime lettere come non sia “tutto oro quello che luce” e come la ludopatia abbia ormai preso il largo.
Anche a Patti, purtroppo, gioco d’azzardo, slot fisiche e on line, sono fin troppo diffusi e possiamo benissimo aggiungere la mania per i “gratta e vinci” o per il “Dieci e Lotto” e il quadro si fa ancor più triste e allarmante. Ci sono persone – è inutile nasconderlo – che trascorrono parecchie ore della giornata, con un esborso di denaro non indifferente – alle “macchinette” o ad altri congegni e “giochi”, col rischio serissimo di finire sul lastrico.
E’ vero che è come entrare in un vortice da cui, poi, diventa praticamente impossibile uscire, ma è altrettanto indubitabile che non si riesce, evidentemente, a dare il giusto valore ai soldi, a capire le conseguenze che ne potrebbero derivare per sé e per i propri familiari. Un “continuum” senza sosta, per cui se perdi vuoi rifarti, se vinci vuoi “cavalcare l’onda” e non fermarti.
Spesso neanche i ragazzi sono abituati al valore di ciò che hanno, alla sua custodia, alla sua salvaguardia e valorizzazione e non al suo spreco. E, purtroppo, spesso, pure loro cominciano da poco e si addentrano su una strada che, sicuramente, non giova alla loro crescita sana e razionale.
Allora, così come si promuovono iniziative sulla legalità e si fanno campagne contro la droga, l’alcool, sulla parità di genere, sarebbe il caso di avviare un’opera di sensibilizzazione, a tappeto, sui rischi derivanti dal gioco d’azzardo in tutte le sue forme. Perché spesso la disinformazione o pensare che si possa “vincere facile” giocano bruttissimi scherzi.
Anche perché, spesso, a cadere nella trappola sono persone che non hanno poi così tanti mezzi di sussistenza a disposizione, per cui, probabilmente, accarezzano l’idea di poter sbarcare il lunario e, invece, finiscono per dilapidare pure quel poco che possiedono.
Il nostro scopo non è quello di intentare processi né di esprimere giudizi, ma i “numeri” sono eloquenti e ciò significa che si tratta di un problema che non può essere sottovalutato. E’ una questione di coscienza, è la necessità di salvaguardare la propria e l’altrui salute mentale, oltre che, ovviamente, i propri beni.
Non vogliamo fare crociate ma sarebbe il caso che tutti ci rimboccassimo le mani (istituzioni, scuole, parrocchie, singoli cittadini) e provassimo, insieme, a trovare una soluzione. C’è chi già si è rovinato, chi è sulla buona strada per farlo, perché fermamente convinto di ciò che fa o anche perché incapace di chiedere aiuto a chi potrebbe tirarlo fuori dal maledetto vortice.
Da pattesi ci sentiamo profondamente “toccati” dalla notizia, al di là della freddezza dei numeri. Ci sentiamo toccati perché la “nobilissima civitas” di Patti dovrebbe distinguersi per le sue bellezze, naturali e storico-culturali, dovrebbe distinguersi per i servizi che può offrire, per le persone che vi abitano, e non essere additata come una comunità di ludopatici (è ovvio che ci sono coloro che ne sono fuori).
La vita, la famiglia, la propria persona, i propri beni non possono essere messi in gioco perché l’epilogo potrebbe essere tragico. Non intendiamo essere disfattisti, ma facciamo qualcosa, tutti, prima che sia troppo tardi !
Nicola Arrigo
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