PATTI – Lottizzazione “Acquafico”. Assolto l’ex sindaco Venuto, assoluzioni e prescrizioni.
La Corte d’Appello di Messina ha assolto, perché il fatto non sussiste, l’ex sindaco di Patti, Giuseppe Venuto, l’ex assessore all’urbanistica Paolo Mastronardi, l’ex responsabile dell’Ufficio Tecnico Rosario Scardino, gli ex componenti della commissione edilizia – in carica nel 2004 – Franco Spanò, Giovanni Di Dio, Francesco Ingrassia, Carmelo Giorgio, Giuseppe Orlando e Manlio Di Santo, il costruttore Nunzio Cipriano e i titolari dei terreni su cui sorsero le case, dai reati, a vario titolo, di abuso d’ufficio e lottizzazione abusiva.
I fatti risalgono al 2003 e riguardano la lottizzazione “Acquafico” su cinque lotti di terreno, adiacenti la via Padre Pio. L’inchiesta era stata avviata nel 2006 dalla polizia giudiziaria e coinvolgeva 26 persone, per 19 delle quali, dovendo rispondere solo di lottizzazione abusiva, il Tribunale aveva ritenuto non dover procedere o per intervenuta prescrizione o perché il fatto non costituiva reato.
La Corte d’Appello ha così ribaltato la sentenza del Tribunale di Patti che, in primo grado, l’11 febbraio 2013, aveva disposto condanne a un anno e due mesi di reclusione per i componenti della commissione edilizia e per i responsabili dell’ufficio tecnico.
In sede d’appello, inoltre, sono stati riqualificati i reati da lottizzazione abusiva a violazioni edilizia e per le vicende connesse è stata disposta la prescrizione. Assolti da abuso d’ufficio, perché il fatto non costituisce reato, sono stati Franco Spanò, Giovanni Di Dio, Francesco Ingrassia e Carmelo Giorgio, difesi dall’avvocato Francesco Cacciola. Venuto, il costruttore e i titolari dei terreni sono stati assistiti dagli avvocati Tommaso Calderone, Tonino Ricciardo e Francesco Pizzuto.
Sempre per il reato di abuso d’ufficio è stata disposta la prescrizione per Paolo Mastronardi e Rosario Scardino.
I giudici d’Appello hanno, infine, revocato la confisca dei terreni e degli immobili, che, su richiesta del Pm Rosanna Casabona, era stata disposta nel 2013 dal tribunale di Patti (presidente Maria Pina Lazzara, a latere Ugo Domenico Molina e Ines Rigoli), con conseguente acquisizione al patrimonio del comune, eccezion fatta per una piccola parte – sette -, i cui proprietari avevano dimostrato la propria buona fede al momento dell’acquisto.
La sentenza della Corte d’Appello dovrebbe riportare serenità in seno a molte famiglie residenti nella zona in questione, che, negli ultimi anni, hanno vissuto col patema di poter “perdere” la casa.
Nicola Arrigo