PATTI – L’opposizione incalza: “sulla mensa terrorismo politico e strumentalizzazioni”

La sospensione, anticipata di qualche giorno, del servizio di mensa scolastica sembra aver generato in città un vespaio di polemiche. E per alcuni non sarebbero affatto convincenti le motivazioni fornite dall’amministrazione comunale, secondo cui la decurtazione dei trasferimenti statali e regionali e la riduzione di Imu e Irpef votata di recente dal Consiglio comunale, avrebbero determinato un buco di circa 1milione di euro, costringendo l’ente a chiudere le mense con due settimane di anticipo per la difficoltà di impegnare ulteriori risorse a copertura del servizio.
Sulla questione sono intervenuti nove consiglieri comunali di opposizione, i quali hanno diffuso poche ore fa una nota in cui accusano l’amministrazione di fare terrorismo politico invece di pensare ad evitare gli sprechi. «Il sindaco Aquino – dichiarano Bisagni, Cangemi, Di Santo, Fortunato, Gigante, Impalà, La Macchia, Prinzi e Tripoli – sa benissimo che la diminuzione delle aliquote sull’addizionale Irpef e sull’ IMU nulla hanno a che vedere con la sospensione della mensa, che anche l’anno scorso terminò nello stesso periodo dell’anno. Se la situazione è tale da non poter garantire il servizio di mensa, allora il primo cittadino dovrebbe prendere atto del fallimento della sua azione amministrativa e dimettersi».
Quattro anni di sprechi, assenza di programmazione e improvvisazione. Queste le accuse mosse dagli esponenti dell’opposizione all’amministrazione in carica, rea di aver speso tutte le risorse dell’ente in “dodicesimi”, «presentando il Bilancio, che dovrebbe essere di “previsione”, nel mese di dicembre e cioè ad anno finito», senza presentare «alcun programma gestionale che gli permetterebbe di razionalizzare le spese» e continuando ad «indebitare il Comune proponendo mutui, facendo lievitare i costi della gestione dell’ente, deliberando spese e lavori che non rivestono carattere di urgenza e di necessità».
Redazione da Comunicato