PATTI – L’inefficienza del servizio Idrico Comunale di Patti a danno dai cittadini
Come sgradita sorpresa di fine anno, molti cittadini di Patti hanno ricevuto dal municipio – Servizio Idrico Comunale – l’avviso di pagamento di eccedenza acqua, depurazione ed acque reflue anno 2005-2006. Tante le raccomandate recapitate ai pattesi, con cui si comunica che “è emerso che a tutt’oggi ha un debito per eccedenza acqua – depurazione ed acque reflue anno 2005-2006”.
“Alla somma dovuta – si precisa nella nota – si aggiungono gli interessi legali, non capitalizzati, maggiorati di tre punti percentuali e 7,40 euro per spese di notifiche”, mentre “la sorte capitale è stata rideterminata, in diminuzione, escludendo dal conteggio i consumi ricadenti nell’anno 2004”.. Il pagamento va effettuato entro il 31 gennaio 2016, mediante bollettino allegato di conto corrente postale o con bonifico bancario.
Molti cittadini, però, si sono giustificatamente “ribellati” a tale notifica perché, fortunatamente per loro, hanno recuperato le ricevute dell’avvenuto pagamento che, evidentemente, non era stato registrato al comune. “E se – sottolineano tutti all’unisono – tali ricevute non sono state trovate ? Si paga di nuovo una somma – in molti casi, peraltro, consistente – già regolarmente corrisposta ?” All’epoca in cui furono recapitate le richieste di pagamento dell’eccedenza – era il 2011 – molti cittadini, tramite l’ausilio di associazioni dei consumatori operanti sul territorio, chiesero il ricalcolo delle somme dovute, con sgravio parziale dell’accertamento notificato. Parecchi, inoltre, proposero istanza di rateizzazione. Evidentemente, sebbene dal comune si assicuri che si tratta di accertamenti dovuti, non si capisce per quale motivo, le ricevute di pagamento pervenute al comune sono state smarrite o non adeguatamente registrate.
Per questo parecchi cittadini hanno presentato, in questi giorni, le ricevute e sulla notifica ricevuta gli impiegati comunali hanno dovuto scrivere “Annullare perché già pagata”. In tanti, infine, si sono chiesti: “Ma l’invio di tutte queste raccomandate quanto è costato al comune ? Si pensa di recuperare soldi, spendendone inutilmente tanti altri ? Tanto, a pagare, è sempre il povero, malcapitato cittadino”.
Nicola Arrigo