PATTI – Liceo Vittorio Emanuele III°. Alunni impegnati con il Debate, metodologia di dibattito argomentativo.
Si sono conclusi, al Liceo “Vittorio Emanuele III”, diretto dalla professoressa Marinella Lollo, l’undicesimo modulo Pon-Fse dal titolo “Debate che passione” e il laboratorio “Debate… oltre la strategia le competenze” che hanno visto impegnati all’attivo dal febbraio a maggio circa sessanta alunni sotto la guida delle professoresse Marilia Gugliotta (esperto) e Anna Barresi (tutor).
Si tratta di una nuova metodologia che ha le sue radici nella grande tradizione oratoria classica e in quella medievale, che ha avuto la sua applicazione metodologico-didattica nel mondo anglosassone sin dalla fine dell’Ottocento.
“In tempi a noi più vicini e in ambito educativo italiano – spiega la dirigente Lollo – il dibattito argomentativo, o Debate, diventa un dispositivo didattico orientato specificatamente allo sviluppo di competenze, molte delle quali trasversali: ascoltare, argomentare, fondare e motivare le proprie argomentazioni, confutare in modo efficace quelle altrui, lavorare in gruppo e parlare in pubblico”
“Il Debate – aggiunge la professoressa Marilia Gugliotta – è un confronto autentico in presenza che acquista oggi un significato particolare soprattutto a seguito dei due anni di distanziamento cui siamo stati obbligati per le misure di contenimento contro il Covid-19”.
Le attività hanno compreso l’approfondimento di alcuni nuclei tematici di carattere teorico, muovendo dalla retorica di Aristotele e dal trattato sull’argomentazione di Perelman, passando attraverso analisi più recenti sulle varie forme di fallacie e sul potere delle Parole (Greppi-Gheno).
Contestualmente, attraverso la pratica laboratoriale, sono state sperimentate le varie forme di Debate, dal modello Lincoln Douglas al modello Karl Popper allo speed date, dibattito filosofico veloce centrato su temi di attualità.
Gli alunni si sono confrontati su temi complessi quali la gestione pubblica dell’acqua, il diritto di scelta rispetto all’interruzione di gravidanza, l’esistenza in natura delle razze, la liceità della pena di morte, l’esistenza o meno di una guerra “giusta”.
“L’entusiasmo e il coinvolgimento degli studenti – conclude la dirigente Lollo – è stato notevole e, cosa più importante, è emerso un clima di squadra davvero molto positivo che si è incanalato in una competizione sana e meritevole di attenzione da parte della comunità scolastica. Lodevole il comportamento degli alunni che hanno sempre mantenuto un profilo educativo rispettoso delle regole del dialogo educativo, con una buona predisposizione sul piano personale a rimettersi in gioco e a misurarsi con compiti autentici di realtà”.
Nicola Arrigo
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