PATTI – Liceo Scientifico. Dopo mezzo secolo c’è la nuova sede
Dopo cinquant’anni di proteste e di occupazioni, di passerelle elettorali e di promesse mai mantenute finalmente l’ultradecennale questione della mancanza di una sede per il liceo scientifico di Patti è giunta ad un punto di svolta grazie all’aggiudicazione, anche se ancora in via provvisoria, della gara d’appalto per l’assunzione in locazione con patto di riscatto di un immobile da adibire a sede dell’istituto scolastico.
Dal verbale dell’ultima seduta di gara, redatto l’8 agosto, è risultata aggiudicataria la società Acquafico Srl (unica ditta partecipante), proprietaria di un immobile, in fase di costruzione, sito nelle adiacenze della stazione ferroviaria.
La società pattese, con sede in via Papa Giovanni XXX, ha offerto 189.500 euro per il canone annuale di locazione, 4.296.500 euro quale importo per il riscatto finale e 8 mesi e 15 giorni come termine ultimo per la consegna dello stabile.
A questo punto la palla passerà all’Ufficio fitti della Provincia regionale di Messina che dovrà attivare tutte le procedure necessarie all’aggiudicazione definitiva. Secondo l’indirizzo commissariale sarà prevista in sede di contratto una clausola attraverso cui l’ente di Palazzo dei Leoni si riserverà di riscattare l’immobile entro il termine di vigenza della locazione, previa eventuale rimodulazione, in detrazione, dell’entità della somma prevista per le spese comuni strutturali ed esterne.
Il contratto prevede un periodo di esercizio dell’immobile per la durata di nove anni, trascorsi i quali la Provincia riscatterà l’immobile divenendone proprietaria a tutti gli effetti. Ecco nei dettagli le caratteristiche tecniche soddisfatte dall’impresa aggiudicataria: venti aule della superficie minima di 49mq, cinque laboratori di almeno 60mq ciascuno, quattro locali per uffici, quattro gruppi di wc per ogni piano, un bagno per portatori di handicap, una eventuale palestra interna. La superficie complessiva, palestra esclusa, risulta non inferiore ai duemila mq, così come previsto dallo schema di contratto.
Si sblocca così un impasse lunga mezzo secolo e a causa della quale intere generazioni di studenti sono state stipate per anni in locali angusti e spesso sprovvisti delle più elementari norme di sicurezza. Ma quante battaglie prima di giungere a questo storico traguardo: scioperi, cortei, sit-in, occupazioni, proteste eclatanti. E poi i trasferimenti, ogni volta in locali arrangiati alla meglio.
La prima sistemazione fu quella di via Cattaneo, nel condominio che si trova all’incrocio con via Gorizia. Poi la ventennale sede di via 2 Giugno con la palestra ricavata in scomodi garage e il personale ausiliario che durante l’ora di ricreazione transennava la via interdicendo il passaggio ai veicoli per consentire il quarto d’ora d’aria ai ragazzi. Infine le due attuali sedi di piazza Gramsci e contrada Rasola, sulle cui criticità si è parlato fin quasi alla nausea.
Redazione