PATTI – Lapidi e monumenti che ricordano la storia del nostro comune o momenti della storia d’Italia, nella maggioranza dei casi lasciati in completo abbandono.
Sulle facciate di tante edifici, privati e pubblici, e nelle piazze principali, ci sono lapidi e monumenti che ricordano momenti interessanti della lunga e importante storia del nostro comune o momenti della storia d’Italia. Opere non di grande bellezza, tranne il monumento ai caduti del primo conflitto mondiale che si trova al centro di Patti, in Piazza Marconi, ma, comunque, utili per meglio conoscere il passato della città e dei suoi personaggi più illustri.
Sono opere e testimonianze che, purtroppo, sono lasciate, nella maggioranza dei casi, in completo abbandono, tanto che si stenta a leggere quanto vi è scritto, in tanti altri casi, addirittura, non è facile capire quello che c’era scritto perché il tempo e l’incuria hanno cancellato tutto.
Basterebbe guardare, tanto per citarne alcune, le lapidi di piazza professore Francesco Niosi, o quelle attaccate sulla facciata dell’edifico che, al piano terra, ospita il cinema Tyndairs o sulla facciata di Palazzo dell’Aquila e della Chiesa di Sant’Ippolito.
Ma c’è ancora di peggio perché, in altri casi, le lapidi sono addirittura misteriosamente scomparse come quella attaccata sulla facciata di Palazzo Gatto, all’angolo tra la via Garibaldi e Nicolò Gatto Ceraolo, che ricordava il 4 novembre 1918, la data della vittoria nella grande guerra. Queste le parole scritte sulla lapide: “Perenne come il tempo, ricordando la data del 4 novembre 1918, a rendere il ricordo de le gloriose gesta dei compagni che da la lotta gigantesca col proprio sangue ci diedero l’Italia una e libera. I combattenti di Patti consacrano nel marmo la gloria degli eroi, la bellezza de la vittoria, la grandezza de la Patria. Patti 4 novembre 1921”. Era stata staccata dalla parete per consentire i lavori di ristrutturazione del palazzo danneggiato dal sisma del 1978; da allora non si è saputo più nulla e nessuno ha fatto niente per sapere dove sua finita.
Il desiderio di tanti cittadini, soprattutto quelli più anziani, è che la “nuova” amministrazione comunale predisponga un accurato programma di lavoro di rifacimento e di pulizia di queste importanti testimonianze storiche per ridare loro lo splendore e il look di prima ma, soprattutto, per perpetuare il significato storico che hanno. “Per non distruggere la storia – scriveva, la Professoressa Maria Lucia Lo Presti del Liceo di Patti, in un articolo pubblicato su di un periodico locale – è necessario fare di tutto per sensibilizzare l’amministrazione comunale a ricollocare le lapidi, a restituire quelle testimonianze alla storia di Patti, alla sua storia, per tener viva la memoria di Patti, la sua memoria, da condividere con chi sente il desiderio di conoscerla ed amarla”.
Nicola Arrigo
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