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PATTI – La Villa Romana fa da ponte verso il futuro: in atto restauri con nanotecnologie

PATTI – La Villa Romana fa da ponte verso il  futuro: in atto restauri con nanotecnologie
Luglio 22
18:19 2015

Cosa sta succedendo alla Villa Romana di Patti Marina? I più scettici hanno dovuto stropicciarsi gli occhi perché – da non credere – dopo decenni di incuria e abbandono il sito archeologico sembra davvero che stia vivendo la sua stagione migliore. Poche settimane fa, attraverso una convenzione tra Soprintendenza ai Beni Culturali di Messina, assessorato regionale, università di Palermo, Comune di Patti e Centro regionale per la Progettazione e il Restauro, sette studentesse hanno iniziato una straordinaria opera di pulitura e sistemazione di alcuni mosaici del sito nell’ambito di uno stage. Qualche settimana dopo si è inaugurata la nuova biglietteria, mentre l’associazione Archeoclub ha continuato a spendere tempo ed energie per curare il verde e rendere la Villa decorosa.

Oggi, sempre grazie all’Archeoclub, un altro importante passo sta per compiersi in direzione della valorizzazione di uno dei più importanti siti archeologici della provincia di Messina. Da qualche giorno alla Villa Romana sono impegnate due restauratrici (laureate all’università di Palermo) e un’archeologa vincitrici di tre borse di studio da 500euro al mese intercettate proprio dall’Archeoclub. Saranno loro, sotto la supervisione della dott. Gabriella Tigano della Soprintendenza di Messina e della restauratrice del C.R.P.R. prof. Lorella Pellegrino, a portare a compimento ciò che le studentesse avevano iniziato. «Grazie a queste tre borse di studio – ha dichiarato la dott. Tigano – avremo sul sito delle persone specializzate che si occuperanno del primo vero restauro da quando i mosaici sono stati riportati alla luce. Non si potrà restaurare tutto, ma siamo molto felici di aver centrato questo primo fondamentale obiettivo».

Il programma di restauro sarà suddiviso in due trimestri e rappresenterà un’importante occasione per sperimentare sul sito alcune nuove tecnologie. Le due restauratrici sono infatti impegnate in un master in nanotecnologie (al termine del quale produrranno una tesi proprio sulla Villa Romana) e utilizzeranno prodotti sperimentali e altamente innovativi da testare, con la dovuta cautela, sui mosaici del sito di Patti Marina per effettuare delle particolari analisi sulle tessere e sulla loro composizione.

Le attività saranno concentrate principalmente sul vano della “gorgone” , caratterizzato da temi geometrici con emblema centrale; sul lato ovest del peristilio, il cui apparato decorativo è caratterizzato da temi geometrici e fitomorfi; sul vano relativo alla prima fase costruttiva della villa (II e III sec.) con temi figurati ed emblema dedicato a bacco, che corrisponde all’atrio della domus.

Questi gli interventi previsti:

Rimozione dei crolli nel peristilio lato ovest, prossimo al vano della “gorgone”; censimento dei reperti ceramici dei crolli e delle tessere musive erratiche, catalogazione e conservazione dei reperti in appositi contenitori con etichettatura; recupero delle tessere in prossimità delle lacune; ricomposizione del tessuto musivo facilmente interpretabile; preliminare pulitura meccanica dei mantelli musivi dei tre vani con pennellesse; operazione emolliente sui depositi coerenti con la messa in opera di impacchi ad acqua deionizzata, previa applicazione di piccoli test al fine di verificare i tempi di azione; rimozione degli impacchi emollienti e finitura della pulitura con spugne naturali e con l’ausilio di spazzolini dentistici; estrazione dei sali con impacchi desalanti a base di carta di riso ed acqua deionizzata; garzatura di tutte le superfici che presentano la sconnessione delle tessere con garze a trama larga in cotone e colla animale; consolidamento dei margini con malta affine alla malta originaria; integrazione consustanziale di porzioni interpretabili con tessere rinvenute in prossimità delle lacune o selezionate in base alla forma, colore e dimensione, all’interno di contenitori custoditi presso il sito; integrazione non consustanziale di porzioni di apparato decorativo riconfigurabile, con malta idonea incisa e dipinta, previa predisposizione di rilievi a contatto per la riproposizione del corretto ductus dei filari di tessere, da concordare con la direzione dei lavori; rilievo grafico delle forme figurative dei vani oggetto di intervento per la redazione delle mappature tematiche relative alla registrazione dello stato di conservazione e delle operazioni conservative adottate nel corso dell’intervento di restauro; report finale delle operazioni compiute.

Le restauratrici soggiorneranno al centro storico di Patti, in un’abitazione messa a disposizione dall’Archeoclub che si è anche fatto carico dell’acquisto dei materiali necessari per effettuare gli interventi.

Redazione

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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