Patti24

Si sapeva che sarebbe stata una sfida tosta, agonisticamente vibrante; si sapeva che il Città di Galati sarebbe stato un avversario più che ostico, molto ben allenato da Calogero Vicario e con tanti ”bei” giocatori, ma alla fine la voglia, la determinazione, la caparbietà, il fortissimo desiderio di centrare il traguardo hanno fatto la differenza e così, dopo un’autentica battaglia, la Nuova Rinascita ha potuto festeggiare il ritorno in Promozione.

Ha dovuto soffrire, e non poco, al cospetto di un avversario costretto a vincere, ha dovuto affrontare, su un campo “infame”, anche l’appendice dei tempi supplementari (alla fine è stato decisivo il miglior piazzamento al termine del campionato), tenendo con i denti lo 0-0; ha dovuto fare i conti con un arbitraggio, quello del signor Russo di Acireale, mal collaborato dai guardalinee, sicuramente non adatto ad una sfida così importante.

Il direttore di gara ha negato ai pattesi un rigore solare al 74’, allorquando Adamo è stato nettamente atterrato dal portiere ospite De Francesco, che era stato scavalcato dal numero 10 di casa. Tra lo stupore generale, Russo ha fatto proseguire. Il direttore di gara, dopo un buon avvio, si è fatto sfuggire di mano la sfida, pensando di poterla “tenere” solo sbandierando cartellini a destra e a manca; ha invertito parecchi falli, in alcune situazioni “ravvicinate” fra giocatori non sempre ha avuto il coraggio di decidere adeguatamente. Davvero una nota molto negativa.

Onore alla Nuova Rinascita del presidente Nunzio Canduci, che è riuscita ad andare oltre i torti, ma onore anche al Città di Galati, che ha saputo creare diverse occasioni, fallendone alcune propizie e colpendo anche una traversa con una punizione di Parafioriti nel primo tempo supplementare. 

Per la Nuova Rinascita, che torna in Promozione dopo 3 anni, è stato il meritato coronamento di una stagione iniziata malissimo (3 sconfitte di fila) e proseguita con un gran crescendo, senza perdere più alcun confronto. Merito anche per aver conquistato il salto di categoria con un organico composto da giocatori locali e da parecchi giovani e giovanissimi.

“Abbiamo saputo soffrire – ha commentato alla fine l’allenatore Massimo Spinella, che tre anni fa aveva centrato la promozione da giocatore e adesso lo ha fatto alla sua prima esperienza da tecnico – , abbiamo rischiato già nelle battute iniziali ma poi abbiamo rinserrato le fila e abbiamo tenuto bene. I ragazzi sono stati autentici leoni. Sapevamo della forza del Città di Galati, che avrebbe meritato, come noi, il salto di categoria, ma siamo stati bravi a tenere alte la concentrazione e la determinazione fino alla fine ed ora ci godiamo lo splendido traguardo”.

Adesso bisognerà cominciare a programmare il futuro perché Patti merita di disputare da protagonista la Promozione. Ovviamente sarà necessario che la società venga supportata e sostenuta. 

Un’ultima annotazione: come sarebbe bello se gli spalti del “Gepy Faranda” fossero sempre così gremiti come ieri, quando è sembrato di rivivere i tempi della gloriosa Pattese. Già questo sarebbe un ottimo punto di partenza per affrontare adeguatamente il campionato di Promozione.

Nicola Arrigo