PATTI – Isola Pedonale? Sì, No, Boh!
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E isola pedonale fu. Tra favorevoli, contrari e “chissenefrega tanto a Patti Marina non ci vado”, l’esperimento della pedonalizzazione permanente del tratto di Zuccarello lato mare, compreso tra la via Boito e il vicolo Puccini, è ufficialmente partito. Avantieri l’apposizione di fioriere con palme nane a delimitazione della nuova “via del passeggio” e gli ultimi aggiustamenti alla viabilità (in vicolo Doria è stato istituito il senso unico di marcia in direzione via Cristoforo Colombo). L’esperimento durerà circa un mese e mezzo: tra la fine di giugno e i primi di luglio si tireranno le somme e si deciderà se proseguire o sbaraccare tutto dicendo “ci abbiamo provato”.
Ed è proprio questo il punto: provarci. Certo, verrà sacrificato qualche posto auto (circa venti) e magari si impedirà agli automobilisti di fermarsi di fronte alla vetrina del bar per prendere un caffè “al volo”. Ma vuoi mettere la soddisfazione di passeggiare liberamente senza dover zigzagare tra i marciapiedi o stare con gli occhi puntati sui propri figli per evitare che si ficchino sotto un’auto in transito? A conti fatti era un passo che andava compiuto e la zona, sia per l’elevata affluenza di gente, sia per il periodo semi-estivo, si presta perfettamente all’esperimento.
L’area pedonalizzata rappresenta un suggestivo affaccio a mare, è dotata di un parco giochi, comprende un’ampia piazza (la Garibaldi) e si snoda parallelamente alla pineta, sui cui muretti di delimitazione i pattesi, specie d’estate, amano godersi la famosissima “calata da Giuiusa vecchia”. Certo, la zona offre per lo più bar e locali per giovani rampanti, ma sulla mancanza di attività commerciali di altro genere non possiamo colpevolizzare nessuno.
Ma veniamo ai nodi cruciali.
In primis i parcheggi: per alcuni la pedonalizzazione potrebbe scoraggiare gli automobilisti a fermarsi a Patti Marina per la mancanza di sufficienti stalli di sosta. Eppure l’area ricavata di fronte alla scuola Tenente Natoli e la vasta zona presente sotto i piloni dell’A20 dovrebbero bastare a coprire le esigenze della frazione, anche in estate. Basta solo armarsi di buona volontà e scarpinare per qualche centinaio di metri per raggiungere il lungomare. Insomma, un po’ di movimento non ha mai ucciso nessuno.
C’è poi la questione “discriminazione”, che suona più o meno così: “perché istituire l’isola di fronte ad alcune attività piuttosto che ad altre?”. Qualche mente illuminata ha azzardato l’ipotesi del voler favorire l’assessore al Turismo, socio di un locale che rientra proprio nell’area pedonalizzata. A parte il fatto che l’esperimento potrebbe rivelarsi controproducente, a pochissimi dovrebbe invece sfuggire il motivo reale per cui la scelta sia ricaduta su quest’area: qui si concentrano un parco giochi, una piazza e il grosso delle attività ricettive del lungomare (sei in tutto). Circostanze che determinano proprio in questa zona un maggiore afflusso di utenza.
Infine c’è chi continua a ripetere il solito ritornello: “si fa tutto a Patti Marina e si snobba il centro città”. In effetti di questi tempi un’isola pedonale lungo la via Trieste rappresenterebbe una genialata da annoverare negli annali della città. Chi pensa che piazzare due transenne tra piazza Marconi e piazza Sciacca sia sufficiente per riportare in massa i pattesi al centro dovrebbe come minino sedere in parlamento.
Al netto di esperimenti riusciti come il “Mercatino di Natale” e di meno riusciti come l’istituzione di un’isola pedonale in Largo dei Normanni, la verità è che il centro ha subìto un’inarrestabile parabola discendente più di dieci anni fa per una serie di fattori concatenanti che sarebbe bene analizzare con cura e metodo, senza lasciarsi tentare da facili interpretazioni. Un tentativo lo ha fatto di recente il giovane Sebastian Recupero attraverso la pubblicazione di un interessante saggio breve dal titolo “Alla ricerca di una nuova geografia pattese”.
Prendetevi dieci minuti, leggete attentamente e smettiamola una buona volta di dire baggianate! L’isola pedonale a Patti Marina può piacere o meno. Di sicuro era l’unico luogo che si prestava all’esperimento. Funzionerà? Lo sapremo tra qualche settimana, per adesso godiamocela finché dura.
Redazione