Patti24

Al fine di salvaguardare la struttura che nella zona di Catapanello ospita l’asilo nido “Marilena Faranda” e la salute dei bimbi che lo frequentano e di quanti scelgono  il lungomare e la pineta di Patti Marina per una passeggiata, gli amministratori comunali, quelli passati e quelli che, oggi, sono in carica, hanno predisposto degli interventi adeguati che hanno portato all’eliminazione degli inconvenienti.

Per contenere la caduta degli aghi dei pini nonché ridurre al minimo la caduta degli escrementi dei numerosi piccioni che stazionano nell’area esterna dell’edificio e la pineta di via Zuccarello, hanno ritenuto opportuno installare delle reti plastificate sui pini presenti attorno all’edificio che ospita l’asilo e sul lungomare. 

Adesso, per la storica pineta di Patti Marina, si rendono necessari lavori di sostituzione delle reti per il contenimento degli aghi di pino e degli escrementi dei colombi e, a tal fine, la giunta municipale, su proposta del sindaco/assessore Gianluca Bonsignore ha  assegnato la somma di 5.000 euro al responsabile del 3° Settore – Territorio e Ambiente –  Renato Cilona, di cui 4.098,36 per lavori e 911,64 euro per Iva al 22 per cento. 

L’esecutivo, inoltre, ha demandato al funzionario predetto, l’adozione degli atti consequenziali. Considerata l’urgenza e l’indifferibilità di eseguire i lavori predetti, stante che tale stato di fatto potrebbe arrecare grave nocumento per la salute e l’igiene pubblica e danni patrimoniali, certi  e gravi, all’ente  si è ritenuto necessario affidare i lavori di sostituzione delle reti anzidette a ditta idonea e specializzata ed immediatamente disponibile alla esecuzione degli stessi.

Dalla relazione dell’Ufficio Tecnico del comune, infatti,  si evince che per tali lavori, sistemazione e sostituzione delle reti danneggiate, compreso lo smaltimento delle stesse, fornitura e collocazione delle nuove reti  occorre una spesa complessiva di cinquemila euro. Il funzionario responsabile del 3° settore adesso dovrà procedere all’affidamento dei lavori di che trattasi.

Nicola Arrigo