PATTI – Un imponente murales in Via Trieste, artisti al lavoro
L’inaugurazione del murales destinato ad abbellire la centralissima via Trieste slitterà ancora di qualche mese. La realizzazione dell’imponente opera, commissionata dal Comune di Patti all’associazione “Artisti per Caso”, si sta rivelando molto più impegnativa del previsto e presumibilmente il taglio del nastro, ipotizzato per la metà di dicembre, non avverrà prima del mese di febbraio.
«Ho fatto visita agli artisti mentre erano al lavoro – ha detto Aquino – e sono rimasto colpito dall’impatto che l’opera già in questa fase è in grado di offrire. Sarà un murales che rimarrà nella memoria dei pattesi e che caratterizzerà la nostra città negli anni a venire. Purtroppo l’opera si è rivelata più laboriosa di quanto si pensasse all’inizio ma vale la pena attendere qualche mese in più perché il risultato sarà straordinario. Esistono murales di pregio in comuni come Santo Stefano di Camastra ma ritengo che un’opera del genere rappresenti un unicum in tutta la provincia».
Il disegno coprirà una superficie di circa 150 mq ripercorrendo le tappe salienti della storia della città su piastrelle 20×20 in ceramica. Attualmente è in corso la fase più delicata, quella di assemblaggio del mosaico policromo che occuperà la parte centrale del murales. Il lavoro è stato affidato ad Elisa Pantano, esperta mosaicista e componente degli “Artisti per Caso”. Pattese di nascita e milanese di adozione, Elisa è un’artista di strada che gira l’Europa collaborando con diversi artisti e sbarcando il lunario suonando e cantando per strada. Una personalità eclettica che ha deciso di fermarsi a Patti giusto il tempo di apporre la sua firma, insieme a quella degli altri artisti pattesi, sul grande murales in via di realizzazione. Il laboratorio è stato allestito proprio nella sua abitazione, divenuta una sorta di casa degli artisti dove giornalmente i componenti dell’associazione e alcuni volontari collaborano fianco a fianco.
«Il mosaico che sta prendendo forma – ha spiegato la Pantano – ha come obiettivo quello di lasciare un’impronta artistica indelebile in un paese dove di arte, al momento, se ne respira troppo poca. Ho aperto le porte di casa mia per far sì che chiunque potesse mettere alla prova le proprie capacità creative lasciando un segno nel proprio paese. Il laboratorio è un modo per condividere e stare insieme, per risvegliare le nostre coscienze e intraprendere un viaggio all’insegna dell’espressione». Il mosaico si compone di diversi materiali, anche riciclati, accostati per forma e colore, montati e incollati su una rete in fibra di vetro sovrapposta al disegno di base. «Grazie al lavoro dell’associazione e all’appoggio del Comune, che sostiene le nostre iniziative con entusiasmo, è possibile – ha spiegato Elisa – avvicinare all’arte un numero sempre maggiore di persone, riscoprendo il piacere di stare insieme per creare divertendosi».
Giuseppe Giarrizzo