PATTI – ”Il mio paese in versi” di Riccardo Magistri
Ennesima “fatica”, piacevole e produttiva, come, del resto, tutte le precedenti, del pattese Riccardo Magistri, che ha pubblicato il volume “Il mio paese in versi”, edito da Mosca.
Nella prima parte, le liriche fanno un excursus, ricco di particolari, dai Normanni ai nostri giorni – con profondi cambiamenti, quali la “nascita” di fabbriche con l’abbandono della campagna, l’abbandono della parte vecchia di Patti, la costruzione di nuove piazze, strade, chiese, -, passando attraverso Angioini, Spagnoli, Borboni.
Magistri sottolinea nei suoi versi “Si può, perciò, tirar la conclusione: non fu il passato nostro assai famoso, ma pur non ci mancò soddisfazione e certamente un posto dignitoso”.
La seconda parte del volume raccoglie poesie in dialetto con traduzione a fronte in italiano. Una, lunga e articolata, con dovizia di particolari, è dedicata alla patrona e concittadina Santa Febronia. Il titolo, infatti, è “Febronia Trofimena”. Quindi si sofferma sulle tradizioni locali per “A nuvena ‘i Natali”, “Pasqua”, “’U carnaluvari d’u paisi”.inoltre, l’attenzione è incentrata su alcuni “personaggi”, quali, ad esempio, “Donna malantrina” e su “E pattisani trapassati”.
Davvero un lavoro denso di significato che testimonia, ancora una volta, le profonde radici – stavolta ha voluto esprimerlo in versi – che Riccardo Magistri ha con il suo paese, nonostante sia andato via nel 1962. Allo stesso tempo, l’ulteriore conferma, viste pure le sue precedenti pubblicazioni, delle sue approfondite conoscenze della storia di Patti, grazie anche alla sua attività nell’Archivio Storico Diocesano, che svolge ormai da trent’anni.
Nicola Arrigo
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