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PATTI – ”Giustizia e Principio di Uguaglianza”. Occasione di crescita formativa e arricchimento umano (di Elena Favazzo)

PATTI –  ”Giustizia e Principio di Uguaglianza”. Occasione di crescita formativa e arricchimento umano (di Elena Favazzo)
Aprile 23
08:00 2016

Si è svolto ieri mattina, presso la Sala Convegni del Comune di Patti, il Convegno “Giustizia e Principio di Uguaglianza” organizzato dall’associazione Rotary Club Patti – Terra del Tindari. Convegno_Rotary_Giustizia_008I toni del dibattito hanno reso l’evento un’occasione di crescita formativa e arricchimento umano per i numerosi studenti presenti all’incontro. Protagonista, insieme alle personalità di spicco che hanno fornito preziosi contributi sui temi trattati, è stato l’Istituto Tecnico Statale Commerciale e per Geometri “Borghese-Faranda”.Convegno_Rotary_Giustizia_010

Dopo i saluti di rito del Sindaco di Patti, Avv. Mauro Aquino, è toccato al Presidente del Rotary Club Patti, Prof. Antonio Caccetta, presentare un relatore d’eccellenza, Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente della Scuola Superiore della Magistratura, il Prof. Gaetano Silvestri. Nel trattare i temi di giustizia e uguaglianza in modo brillante e appassionato, Silvestri ha fatto accenno a tasti dolenti nella storia dell’integrazione, come il razzismo e la lotta per i diritti dei neri Americani, o la violenza della guerra in Europa e la morte della libertà e della dignità umana nei campi di sterminio. Molte le citazioni e i riferimenti a intellettuali illustri, toccati con colore e vivacità. Sul concetto di terzietà e il dovere per il giudice di essere garanzia di uguaglianza, «diceva Montesquieu: il giudice è bocca della verità, non del re», dove il “re” è il potere politico. E ha continuato: «in tempi recenti il principio di uguaglianza non era ancora entrato nella cultura media, e la razza, la lingua, il sesso, il colore, erano motivi di discriminazione».

Convegno_Rotary_Giustizia_007L’augurio, sincero e sviscerato, di non ritrovarsi mai a dover lottare per i propri diritti, esteso ai ragazzi presenti in sala, ha fatto da conclusione all’excursus storico-sociale che ha raggiunto il massimo del pathos quando Silvestri ha rievocato il vergognoso smacco alla libertà durante la Seconda Guerra Mondiale: «se il cinismo fosse appartenuto a chi in particolari momenti storici, anziché portare avanti le lotte per i diritti, avesse ceduto alla dittatura, oggi la nostra libertà sarebbe molto diversa. Mantenete sempre nel vostro cuore il principio di libertà e di uguaglianza, qualunque cosa succeda! I valori non si mettono ai voti, non sono soggetti alla legge, ma alla nostra coscienza».

Al brillante intervento di Silvestri, è seguito quello del Mons. Giovanni Orlando, Vicario Generale intervenuto in vece del Vescovo di Patti Mons. Ignazio Zambito. Padre Orlando ha dichiarato: «Viviamo in una situazione in cui regna l’eclissi della legalità, la realtà putrefatta della corruzione, che impedisce ai giovani di guardare al futuro». Parole intrise di preoccupazione, ma non per questo prive di speranza, e utilizzando le parole di Benedetto XVI ha infatti ricordato che sebbene l’uomo sia considerato alla stregua di un capitale, «è al centro della società con la sua integrità»; non sono mancate le menzioni a Papa Francesco, Paolo VI e Don Milani, il quale «educava alla parola come mezzo di promozione umana».Convegno_Rotary_Giustizia_011
Il moderatore ha poi dato la parola alla Dott.ssa Rosa Raffa, Capo Procuratore di Patti, la quale ha sottolineato la necessità di alimentare la mente, così come occorre alimentare il corpo. Ha parlato della condivisione delle regole «attraverso le quali è possibile attenuare la discriminazione: nella filosofia kantiana la regola è esterna al soggetto, occorre dunque cogliere le diversità di ciascuno di noi e riservare a tutti lo stesso trattamento».

La parte conclusiva del convegno, svoltosi in un clima di sinergia con gli studenti e il corpo docenti, è stata dedicata alle considerazioni e domande da parte dell’uditorio. A rompere gli indugi dirigendosi verso il palco, è stata la studentessa Maria Bertino. Si sono toccate tematiche quali la dignità, l’ingiustizia sociale ed economica.
Il Dott. Piero Materia, socio della Rotary e referente di “Cittadinanza Attiva per Patti”, ha dichiarato: «l’ingiustizia sociale ci tocca direttamente, non solo nel campo sanitario, ma anche nel campo della giustizia. Mi rivolgo ai giovani: non bisogna perdere mai la fiducia nella propria preparazione, se si va avanti con le proprie forze, senza raccomandazioni, non può esserci compromesso, si è già formati per lottare contro le discriminazioni».

Convegno_Rotary_Giustizia_014Decisamente più crudo e scanzonato è stato l’intervento del Prof. Nino Musca, socio Rotary, che alla luce dei (mis)fatti che minano il precario stato di salute della Regione Sicilia, ha posto un interrogativo su quale sia il possibile sviluppo per il Mezzogiorno, «alla luce dei principi di assoluta diseguaglianza e manifesta inferiorità».

Non ha fatto mancare il suo personale ringraziamento la Prof.ssa Francesca Buta, Dirigente Scolastico dell’IIS “Borghese-Faranda”, la quale ha ribadito con fermezza disponibilità e collaborazione da parte dell’organo scolastico in risposta a iniziative altamente formative per gli studenti. L’importanza del connubio scuola-istituzioni-famiglia è stata sottolineata dalla Prof.ssa Pina Giancola, accompagnatrice della classe 4B Relazioni Internazionali Marketing, che ha tuttavia manifestato, dal riscontro con la realtà e i media, le difficoltà nel fornire ai ragazzi gli strumenti per rispettare la legalità: «occorre dissociarsi da corruzione, raccomandazioni, segnalazioni, che vanno condannate se si vuol rendere liberi i giovani tramite il sapere, ricordando che l’ignoranza rende schiavi».Convegno_Rotary_Giustizia_009

Commozione per le parole di Silvestri, che è poi tornato sul concetto di dignità, definendolo concetto cardine di ogni Costituzione: «la dignità non si acquista per meriti e non si perde per demeriti. La dignità si ha in quanto si è persona. L’uomo per sua natura deve avere una dignità. L’articolo 52 della Costituzione dice che lo Stato può chiedere al cittadino il sacrificio della vita, ma non può chiedere mai il sacrificio della dignità. Una vita senza dignità non è vita». Ha poi continuato, rivolgendosi in particolare ai maturandi dell’Istituto presenti al Convegno: «Nell’articolo 53 è espresso il dovere di solidarietà su cui si fonda l’equità fiscale, e quindi il principio di uguaglianza.Pagare le tasse consente allo Stato di aiutare le persone ad avere una vita migliore, l’uguaglianza di opportunità. Il criterio del merito consente anche a chi ha pochi mezzi di accedere ai gradini più alti dell’istruzione. L’ostacolo più grande è l’ignoranza, quella che Pasolini definiva “stato di grazia”, Benedetto Croce “delle mezze culture”. Senza l’impegno e il sacrificio, il titolo acquisito con raccomandazione, è una truffa! Cari studenti la spintarella può essere anche gradita, ma avrete la consapevolezza che sarà stata una vittoria di Pirro: le sconfitte saranno dietro l’angolo. Non bisogna darla mai vinta a coloro che vogliono togliere la libertà e la dignità. L’atteggiamento dei professori che si rifiutano di valutarvi e dicono che sarà la vita che vi giudicherà, è da scansafatiche, è un atteggiamento aristocratico e sprezzante, e offende la dignità degli studenti».

Convegno_Rotary_Giustizia_006Infine l’amara constatazione sul dramma siciliano: «Bobbio, grande coscienza civile, disse che la Sicilia ha dei problemi, ma il più grande problema della Sicilia sono i siciliani. Qui c’è ad esempio il più basso tasso di raccolta differenziata. Parlo del concetto di familismo amorale. Predicare la legalità astratta non serve a niente. Occorre liberare la legalità dal bisogno e dalla paura. Non devono mancare gli ideali in cui credere, serve tendere verso qualcosa ed avere il senso della solidarietà. In tal senso il messaggio di Don Milani è rivoluzionario! L’uguaglianza formale non serve a niente. La forza è cultura!»

 

 

 

 

Elena Favazzo

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

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