PATTI – “Fontana Napoli”. Intervento di restauro e risanamento conservativo.
Una delle testimonanze storiche della città di cui, fino adesso, si è parlato molto e per cui si è fatto poco e niente, finalmente potrà ritornare a risplendere come prima. Stiamo parlando della “Fontana Napoli”, che si trova a ridosso del muro sottostante la chiesa Cattedrale San Bartolomeo.
L’amministrazione comunale, infatti, ha deciso un intervento di restauro e risanamento conservativo assegnando, nel contempo, la somma di diecimila euro, Iva compresa, al II° Settore – Servizi Tecnici -del comune, al fine di procedere, appunto, alla esecuzione degli interventi necessari.
La giunta ha approvato il preventivo di spesa cui si farà fronte con i fondi del bilancio di previsione 2022/2024 – anno di competenza 2022 -.
L’esecutivo, nello stesso tempo, ha demandato al responsabile dello stesso Settore Servizi Tecnici – l’adozione degli atti consequenziali.
L’amministrazione comunale si è posta, tra i suoi principali obiettivi, il perseguimento delle finalità di quantità ed efficacia dei servizi esistenti tra i quali, il servizio idrico – fognario, l’illuminazione pubblica, la viabilità comunale, la conservazione ed il recupero dei beni culturali, storici e architettonici, anche e soprattutto al fine di prevenire l’insorgere di problematiche di carattere igienico – sanitario, a tutela della pubblica incolumità, nonchè per garantire il decoro urbano, compresi i beni culturali, storici e architettonici comunali, interventi, questi, che rivestono carattere di pubblica utilità.
Tra i numerosi beni culturali – storico – architettonici di particolare interesse per l’intera città di Patti, che l’amministrazione ha inserito nel proprio programma elettorale, c’è, appunto, anche la “Fontana Napoli.
Il predetto manufatto architettonico, fatto costruire nel 1647 dal vescovo Vincenzo Napoli, si trova incastonato nelle mura dell’ex castello al di sotto della Torre del Palombaro.
Era una struttura di pubblica utilità in quanto riforniva il quartiere della Cattedrale portando l’acqua, per circa tre secoli, dalla sorgente di contrada Drizza al centro abitato. La fontana è di stile tardo rinascimentale.
Nicola Arrigo
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