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Il presidente del consiglio comunale Nicola Molica e il vice Melina Virzì dovrebbero dimettersi. E’ quanto sostengono i consiglieri comunali di minoranza Cimino, Gregorio Nardo, Impalà, Prinzi e Di Santo   che “accusano” i due di “aver firmato un comunicato stampa della maggioranza carico di insulti all’indirizzo di altri consiglieri facenti parte del civico consesso”.

“Il presidente – sottolineano – è chiamato a regolamentare i lavori ed il suo ruolo impone non solo garbo istituzionale ma prova di assoluta imparzialità ed indipendenza, purtroppo gravemente ipotecata da comportamenti oltraggiosi e carichi di veemenza”.

Tutto questo dopo che non era stato approvato dall’aula, a seguito dell’astensione della minoranza, il riequilibrio di bilancio.  

I consiglieri di opposizione ribadiscono una serie di perplessità e di richieste relativamente al punto del riequilibrio, rimaste senza riscontro: “Come mai nessuno aveva fatto una ricognizione dei debiti prima?  Come mai abbiamo pagato dei debiti fuori bilancio con data successiva  rispetto a quelli “scoperti” solo recentemente dal dottore Torre?  Di chi sono le responsabilità?  Come mai nel rendiconto del 2019, approvato ad agosto, non vi è traccia di queste passività? Come mai la proposta di riequilibrio non è stata presentata negli anni precedenti? Come mai non sono state attuate le misure correttive disposte dalla Corte dei Conti? Come mai non sono state fatte le economie di spesa imposte dalla Corte dei Conti? Come mai la necessità di richiedere l’accesso al fondo di rotazione, nonostante nella delibera non venga fatto cenno ad alcuna motivazione in tal senso?” 

“Per questi legittimi motivi – precisano –  ci siamo astenuti. Chi afferma che eravamo contrari al piano di riequilibrio mente sapendo di mentire”.

Parecchie delle domande sono oggetto di un’interrogazione che la minoranza ha presentato al sindaco. Nella stessa si domanda anche “se esister un elenco dei crediti vantati dal nostro ente redatto a seguito di giusta ricognizione”. “Se sì – incalzano – se ne richiede elenco”. Infine, Cimino, Tripoli, Gregorio Nardo, Impalà, Prinzi e Di Santo chiedono “come mai non è stato allegato alla proposte di equilibrio l’elenco dei crediti vantati”.