PATTI – Fiammetta Borsellino ha incontrato gli alunni del Borghese – Faranda
È stato un incontro naturale, diretto, senza filtri, quello intercorso al cineteatro “Beniamino Joppolo” tra Fiammetta Borsellino e gli alunni dell’I.I.S. “Borghese-Faranda”. Nessun relatore, nessuna passerella, nessuna “omelia” altra: Fiammetta, in questo modo, ha voluto costruire con i giovani uno spazio idealmente inviolabile in cui tentare di dipanare la matassa delle stragi del ’92 e la vergogna emersa dalle risultanze processuali del Borsellino quater.
Due ore di intenso e serrato confronto, di domande e risposte, di umanità e rabbia, in cui non sono mancati momenti di commozione e schiettezza.
Si è parlato di depistaggio: Fiammetta ha rievocato la metafora di una partita di calcio in cui, a un certo punto, è sostituita la palla con una non regolare che i giocatori continuano a calciare, paradossalmente, sino al termine della partita. La sentenza, emessa lo scorso 20 aprile, ha condannato senza mezzi termini e per lo stesso reato – minaccia e violenza al corpo dello Stato – tanto uomini delle istituzioni quanto uomini della mafia.
Si è discusso, infatti, di servizi segreti, di Stato “malato”, di personaggi quali La Barbera, Contrada, Ayala, ma anche di Paolo Borsellino padre, marito e uomo di Stato.
Si è approfondito, altresì, il binomio verità-conoscenza, quello tragedia-speranza, in un Paese spesso afflitto dalla sindrome della memoria labile, dalla logica del futtitinni e dal vizio dell’isolamento.
Mali che durano, perdurano e resistono, all’interno di certe istituzioni e nel tessuto di una società ancora sorda e indifferente, nonostante l’evidente mortificazione dell’intelligenza di un popolo su Via d’Amelio e non solo: misfatti che ci allontanano dal rango delle moderne e civili democrazie.
Gli alunni del “Borghese-Faranda”, veri protagonisti dell’incontro, hanno alternato, alle domande, anche la lettura di passi significativi tratti dalla parabola umana e professionale di Paolo Borsellino. L’incontro, organizzato dalle Prof.sse Pina Giancola e Rosaria Busco, coordinato da tutti i colleghi di lettere e di diritto, introdotto e moderato dal Prof. Luciano Armeli Iapichino, rientra tra le attività dell’offerta formativa dell’istituto diretto dalla DS. Prof.ssa Francesca Buta, da sempre sensibile a patrocinare un’azione didattica improntata su una mirata cultura della legalità, muovendo dalla riflessione di tragedie, fatti, misfatti ed esperienze che hanno colpito duramente e ontologicamente l’essere umano.
Oggi, l’I.I.S. “Borghese-Faranda” di Patti ha tentato di lasciare, a un uditorio in formazione, un altro e significativo tassello nella strutturazione della coscienza e del senso critico.
Non solo: il confronto con Fiammetta Borsellino, esperienza forte, profonda e indelebile, è servito anche al corpo docente come incoraggiamento a proseguire nell’instancabile opera, appunto, del “potenziamento” delle coscienze in una società sempre più disorientata e gravida di trappole.
Ala fine l’istituto ha donato all’ospite un’opera d’arte realizzata dal Prof. Vittorio Siracusa raffigurante i volti del magistrato e della figlia. La scuola propone conoscenze: sta alla società, poi, decidere da quale parte “so-stare”.
Negazionisti, giustificazionisti, complici e ignavi verranno umiliati e smascherati da un esercito di giovani che, grazie a iniziative come queste, iniziano a diventare “grandi”.
Redazione da comunicato stampa
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