Patti24

 Breaking News

PATTI – Festival della Filosofia “Tyndaris Agorà Filosofica”. Tema del quarto appuntamento “Parola e conflitto: l’ambivalenza del potere del linguaggio”

PATTI – Festival della Filosofia “Tyndaris Agorà Filosofica”. Tema del quarto appuntamento “Parola e conflitto: l’ambivalenza del potere del linguaggio”
Marzo 10
16:15 2022

“Parola e conflitto: l’ambivalenza del potere del linguaggio” è stato il tema del quarto appuntamento del Festival della Filosofia “Tyndaris Agorà Filosofica”, che tra i promotori ha il Liceo “Vittorio Emanuele III” di Patti, diretto dalla professoressa Marinella Lollo.

La “discussione” ha preso abbrivio da una frase di Isocrate:“Non siamo per nulla superiori agli animali, anzi a molti siamo inferiori per velocità, forza e altri pregi: quasi tutte le cose da noi escogitate le ha procurate la parola”. A relazionare sono stati Francesca Piazza e Mauro Serra.

Docente ordinario di Filosofia e teoria dei linguaggi dell’Università di Palermo, Presidente della Società Italiana di Filosofia del Linguaggio, membro del consiglio direttivo della Società Filosofica Italiana e del comitato organizzativo italiano del 25° congresso mondiale di filosofia, la professoressa Piazza ha approfondito la tematica relativa alla parola, il logos del mondo greco, intesa “come tratto distintivo della capacità umana di comunicare che non esclude, in altre specie animali, altre forme comunicative, ma che piuttosto consente solo all’essere umano di non riconoscere il proprio simile, esprimendosi persino come forma di violenza”.

Tema, dunque, di forte attualità, dal momento che gli scenari di guerra dimostrano che essi sono una capacità tutta umana fortemente determinata dal potere della parola. “Essa possiede l’ambivalenza di essere ferita e sutura”, ha evidenziato Francesca Piazza, nella rievocazione che la storia della letteratura dell’occidente ha inizio con uno scontro verbale, una violenza esercitata tra due pari, Agamennone e Achille, la cui aggressività aumenta progressivamente attraverso reciproche e dure accuse che provocano un dolore fisico senza il ricorso alle armi, anticipazioni di una lotta cruenta non solo tra eserciti opposti, ma anche nel campo acheo”.

Citando il filosofo italiano Paolo Virno, inoltre, la professoressa Piazza ha messo in evidenza che “il potere del linguaggio non manca di procurare un antidoto al veleno nell’innata socialità della mente”.

Dal mondo classico deriva, dunque, la grande lezione dell’ambivalenza del linguaggio e l’esempio forse più noto è dato dal celebre testo di Gorgia, “Encomio di Elena”, ampiamente analizzato da Mauro Serra, professore associato di Filosofia e teoria dei linguaggi all’università di Salerno e membro della Società Italiana di filosofia del linguaggio.

Serra ha proposto la rilettura del testo in cui la retorica si impone come esercizio violento del logos: “La concezione illusoria della parola porta Gorgia a scagionare Elena, rilevando un relativismo conoscitivo che implica la mutevolezza delle opinioni” – ha evidenziato Serra – “e da ciò scaturisce un forte potere persuasivo delle parole che possono assumere significati contraddittori, a volte persuasivi, a volte ingannevoli”.

Al cittadino greco era, dunque, richiesto, in virtù della propria partecipazione attiva alla vita politica, di acquisire una capacità retorica elevata nella consapevolezza che “il discorso – ha concluso il professore Serra – è un grande sovrano che, con un corpo piccolissimo e del tutto invisibile, porta a compimento le azioni più divine poiché è grado di far cessare la paura, eliminare il dolore, infondere gioia, accrescere la compassione, ma anche far male e provocare morte e distruzione”.

Nicola Arrigo

 
Patti24
Gruppo Facebook 16.188 membri
Iscriviti al gruppo
 

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.

Se adeguarsi vuol dire rubare, io non mi adeguo.